lunedì 9 dicembre 2019

Profumo di Natale

Tutto procede.
L'aria profuma di Natale,
Il freddo finalmente si fa sentire 
Le strade cominciano ad essere tutte piene di lucine colorate.
E sapete qual è la cosa bella del Natale? 
Che anche in quelle case dove c'è poco da festeggiare 
In quelle case dove c'è gente sola e che soffre
C'è la voglia di mettere anche una piccola stella, fuori sul balcone. 
Il Natale è il mio periodo preferito, da un tempo indefinito. 
Lo amo perchè mi ha sempre fatto sognare. 
E adesso, che c'è un piccolo uomo nella nostra casa, il Natale mi fa sognare di nuovo.
Ancora, e più di prima. 
ieri c'è stato lo spettacolo di Natale in una casa di riposo con bimbi e i nonni ospiti della struttura.
Lan nostra dada speciale ha fatto un'intervista ai bimbi chiedendogli che cosa vorranno fare quando saranno grandi e chiedendo ai nonni com'è stata la loro infanzia.
Ci sono bambini che hanno risposto che vorranno fare gli astronauti, bambini che vorranno fare i pompieri, bambini che vorranno fare i lavori più disparati del mondo.
Il mio, di bambino, ha risposto che vorrà avere un carretto di gelati e vorrà passeggiare nel bosco con la sua mamma, il suo babbo e la Gioia. 
E io ho pianto, infinitamente. 
poi la festa si è spostata all'asilo dove abbiamo cenato. 
E attaccato alla parete c'erano le frasi dette dai bambini in questo ultimo mese in cui le dade chiedevano che cosa avrebbero fatto a Natale.
 i bambini hanno risposto che sarebbe venuto Babbo Natale e avrebbe portato tanti regali e avrebbero mangiato la torta.
Il mio, di bambino, ha risposto che a Natale stará con la sua mamma, il suo babbo e la sua Gioia.
È che farà un regalo alla sua Gioia. 
E ho pianto, di nuovo. 
Nel leggere come il suo pensiero sia andato prima alla sua famiglia (Gioia compresa) che a babbo Natale, ai regali e a tutto il resto. 

Abbiamo fatto un nuovo colloquio con l'assistente sociale che ci ha seguito nel pre adozione e nel post adozione. 
Le abbiamo detto che vorremmo dare un fratellino a Pisellino, con calma, nei prossimi anni.
Ed ecco che ci siamo fatti un piccolo regalo e abbiamo inviato la nostra disponibilità a ricominciare l'iter adottivo ed allargare la famiglia.


La famosa Gioia❤️



giovedì 21 novembre 2019

Cadere due volte, rialzarsi tre

Il periodo continua ad essere intenso.
Il lavoro, 
quel pezzo di famiglia che si è rotto, 
il babbo in lento, ma inesorabile recupero, il marito che questa mattina si opera, 
un concorso a cui tengo tantissimo da preparare...
Ce la sto mettendo tutta, ma mi sento veramente veramente tanto stanca. Qualche soddisfazione per fortuna l'ho ricevuta...
 ho vinto un premio ad un congresso per un bel lavoro che abbiamo fatto in reparto,
ho vinto la prima partita del lungo torneo di tennis...
 Piccole soddisfazioni, ma che fanno un sacco bene.
confido nel nuovo anno, che sia un po' meno impegnativo di quello passato, 
di poter tirare fiato ogni tanto e magari riuscire anche ad avere il tempo di andare dalla parrucchiera :-)


il terzo e il quarto incontro con la psicologa sono andati bene.
nel terzo abbiamo parlato della nostra vita prima che arrivasse Pisellino, quindi il momento dell'attesa.
 Nel quarto incontro invece abbiamo parlato del "nostro qui ed ora". 
 dobbiamo ancora presentare il nostro lavoro perché non c'è stato il tempo, ma il nostro qui ed ora comunque lo abbiamo rappresentato con...
 il nostro tatuaggio della famiglia
L'aereo a simboleggiare i nostri viaggi
L'asilo, grande luogo di crescita di Pisellino
La casa, il nostro luogo prediletto
E i nonni, a cui finalmente Pisellino ha permesso di entrare in maniera forte nella sua vita.
È una cosa strana quella che è successa, ma è come se lui si fosse accorto che finalmente ha creato un legame forte e indissolubile con noi e ora ha tempo di dedicarsi alle altre persone. 
E questo accade con i nonni, con cui adesso vuole trascorrere tanto tempo, e accade con gli zii. 
Sono contenta. 
Di come sta crescendo. 
Di quanto è maturato
Della sua serenità.

Ieri era la giornata dei diritti del bambino. 
Diritto ad essere felici
Diritto di giocare 
Ma soprattutto, diritto ad avere una famiglia. 


Un bambino è una persona piccola. E’ piccolo solo per un po’, poi diventa grande.
Cresce senza neanche farci caso.
Piano piano e in silenzio, il suo corpo si allunga.
Un bambino non è un bambino per sempre.
Un bel giorno cambia. 

Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha piccole idee.
Le idee dei bambini a volte sono grandissime, divertono i grandi, fanno loro spalancare la bocca e dire: “Ah!”

I bambini vogliono essere ascoltati con gli orecchi spalancati.

Ai bambini piace annusare l’erba chiudendo gli occhi, correre dietro ai piccioni gridando, ascoltare la voce lontana delle conchiglie, arricciare il naso davanti allo specchio.

Ci sono bambini di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutte le forme.
I bambini che decidono di non crescere non cresceranno mai.
Avranno un mistero dentro di sé.
Allora anche da grandi si commuoveranno per le piccole cose: un raggio di sole o un fiocco di neve.



venerdì 8 novembre 2019

In mille pezzi

Ho il cuore rotto.
Rotto in mille pezzi.
Reduce da un pellegrinaggio per gli ospedali per mio babbo,
Rianimazione
Delirium post operatorio,
 sonno perso,
preoccupazione,
Dispiacere.
Poi succede che si rompe un pezzo della mia famiglia.
E io che l'ho tenuta, conservata e venerata per anni, soffro come se mi fosse cascato un fulmine addosso.
Male al cuore,
Sonno mancato,
 mal di testa
 pressione alta,
 fatica a respirare.
Potrebbe sembrare il preludio di un infarto e invece no.
 È ansia.
È dolore, ma non dolore fisico.
Dolore dentro al cuore.
Poi quando tutto sembra andare per il peggio, il marito si infortuna.
E gli esce un dito.
E poi "ma forse il legamento si è salvato e non si deve operare".
Ma subito dopo "il legamento si è rotto e si deve operare".
Ok.
Chiara, respira.
Hai i tuoi due ometti, lo spilungone e il piccoletto.
Hai la bestia pelosa.
Hai delle buone amiche.
Respira.
Andrà tutto bene.





venerdì 11 ottobre 2019

La valigia: 2* incontro di gruppo post adozione

Ieri secondo incontro di gruppo post adozione.
La psicologa ci aveva fatto preparare un cartellone in cui dovevamo mettere le immagini che rappresentassero o che ci facessero pensare alla vita del nostro bambino prima che lui arrivasse da noi.
E così, noi fra le altre cose abbiamo messo il suo ciuccio, la torta per la festa di addio, il cielo, ecc.
E' stato bello vedere che mentre noi abbiamo cercato qualche cosa che ci ricordasse veramente il suo periodo prima di arrivare da noi e che lo rappresentavano, qualche altro genitore invece ha rappresentato con delle immagini le emozioni e i sentimenti che ha provato dal momento in cui è nato il bambino fino a quando l'hanno conosciuto, dal primo incontro fino all'arrivo a casa.

Poi la psicologa ci ha dato il disegno di una valigia.


Nella valigia c'erano dei quadrati in cui noi dovevamo mettere tutte le emozioni che lui ha portato in casa nostra, le emozioni che lui si portava dietro.
E allora ecco che senza guardarci io marito abbiamo scritto più o meno le stesse cose :-)
- Rabbia
- allegria
- Gioia
- Voglia di essere bambino (che nel mio caso si è trasformato in voglia di dipendenza)
- Coccole

Per la prossima volta un nuovo cartellone.
Questa volta con il NOSTRO prima senza di lui. ❤️


mercoledì 9 ottobre 2019

Cuore di nonno




Il mio babbo è ancora in ospedale.
Finalmente l'hanno tolto dalla rianimazione, ma le cose si sono complicate un po' e siamo ancora qui, nonostante i programmi.
Ho passato giorni a piangere.
 In alcuni momenti è la cosa che mi riesce meglio fare.
Ho pianto perché l'ho visto stare male, ho pianto perché l'ho visto delirare e non riuscivo più a riconoscerlo.
Ho pianto nel vedere mia mamma distrutta e affranta.
Ho pianto nel sentirmi dire da Pisellino :" perché mamma vai ancora in ospedale? Ma domani il nonno torna?"
Ho pianto nel ricevere ogni giorno la telefonata o i messaggi di quelli che si sono rivelati degli AMICI. Veri.
Senza mezzi termini, senza secondi fini.

Degli amici sinceri.
Ed infine, ho pianto nel sapere che l'ultimo pensiero di mio babbo prima di essere sedato, nel pieno delirio, è andato al mio Pisellino.
Ha urlato forte il suo nome per tutto il reparto, perché "nella sua testa", l'aveva visto cadere e farsi male.
Cuore di nonno.

giovedì 3 ottobre 2019

Festa dei nonni 2019 e inizio del percorso post - adozione

Festa dei nonni 2019.
Quest'anno per noi è tutto un po' triste, perché il nostro nonno è chiuso in una rianimazione dopo aver fatto un intervento al cuore.
Ma Pisellino ha preparato un bellissimo disegno, così appena il nonno si sveglia glielo portiamo :-)



Sabato è iniziato il corso post - adozione.
7 coppie, con bambini che hanno all'incirca la stessa etá, e la psicologa che ci ha seguito dopo l'arrivo di Pisellino a casa.
Ci siamo presentati.
Ognuno ha una storia più o meno dolorosa, e di sicuro il percorso di qualcuno è stato ed è davvero difficile.
Sconvolge vedere che quello che per alcuni è stato un momento esclusivamente di gioia e rinascita, per qualcun altro è stato un evento in cui la gioia dell'essere diventato genitore è andata di pari passo con il dolore.
Due genitori, in particolare, mi hanno fatto piangere il cuore.
Lei un po' affranta e fisicamente acciaccata.
Lui che si commuove al racconto dell' arrivo e non riesce più a parlare.
Ognuno con la sua storia, ognuno con i suoi problemi.
E capisci quanto sei fortunato.
E capisci quanto non sei solo.
E capisci che con la condivisione diventa tutto meno doloroso.

La psicologa ci ha fatto fare un esercizio.
Ha voluto che scrivessimo su dei post-it 2 emozioni/sentimenti/impressioni che abbiamo provato appena abbiamo visto il nostro pulcino.
Io ho scritto:
- disorientamento
- lumaca nello stomaco
Disorientamento, perché mi sentivo con la testa confusa e ovattata, come se mi avessero messo del cotone dentro per attutire tutto quello che stavo vivendo.

Lumaca nello stomaco.
È una sensazione in cui non capisco che cosa sto provando. Non so se è qualcosa di bello o di brutto, so solo che sento qualcosa dentro che mi manda tutto in subbuglio.
Questo è quello che ho provato quando ho visto il mio pulcino la prima volta.
Una sensazione confusa, strana, ma così intensa da confondermi pancia, cuore e cervello.
Solo un po' più tardi, quando sono riuscita a realizzare, ho capito che era appena iniziato il viaggio più bello della nostra vita :-)

Ah.
Mi sono tatuata la mia famiglia sulla pelle.
Per sempre con me.
Nel bene e nel male.

Mamma, babbo, Pisellino, Gioia e Johnny (con l'aureola) 


domenica 1 settembre 2019

L’amore è semplice e scavalca ogni muro




Pizzo Calabro. Lui e lei si sono sposati.
Lei è bionda biondissima, una calabrese doc, a parte i capelli, appunto. Conosce tutti i dialetti di qui, come ci fosse nata.
Perché lei era una di quelle bambine che venivano in Italia due volte all’anno in estate e a Natale, attraverso un progetto di accoglienza di gruppi di bambini orfani di Chernobyl.
Viene dalla Bielorussia e la prima volta che è arrivata aveva sette anni.
Ha vissuto quasi sempre in Istituto laggiù e qui, nella nostra Calabria, ha trovato un padre e una madre.
Loro hanno provato con ostinazione ad adottarla, sono persino andati in Russia un paio di volte ma non ci sono mai riusciti.
Così l’hanno aspettata, mandavano pacchi, ogni estate e ogni inverno si facevano casa. Erano madre e padre a distanza. Lei era figlia.
A diciott’anni le hanno pagato il biglietto aereo e arrivata in Italia l’hanno adottata.
Ieri lei si è sposata. Ha fatto un ballo lungo con suo padre e se lo baciava di continuo. Sua madre era lì, una presenza solida.
Ho pensato alle seconde possibilità, a quelle che dovremmo avere tutti.
Tutti dovremmo poter essere madri e padri, anche se non lo siamo di “sangue” e dovremmo poter essere figli di qualcuno.
Perché essere madre e padre prevede la gratuità dell’amore, ed è quella che attraversa in pieno la genitorialità.
Amo te figlio mio, anche se i miei occhi non sono i tuoi, se non ti ho portato nella pancia, se non so niente di te, se hai attraversato il mare nelle braccia della tua vera madre, se vivi in un altro luogo, amo te figlio mio ed imparo a conoscerti per ciò che sei.
Così, mentre entrava in chiesa, questa ragazza con gli occhi color del mare, abbracciata a un uomo che era suo padre sul serio, mentre dalla prima panca sua madre la guardava percorrere la navata e sapeva che quella era sua figlia, ho pensato che è semplice l’amore.
Che l’essere fertili non c’entra con il corpo ma è una scelta di vita, aprire il cuore all’altro, prenderlo con sé e dire: ci proverò.
Proverò a volerti bene. Proverò a farmi culla. A darti una seconda possibilità. Sarò terra, ponte, luogo di adozione.
E, allora, ieri a quel matrimonio non si vedeva o sentiva nessun: io vengo prima di te.
Tutti parlavano la stessa lingua, pur venendo da luoghi diversi, pur avendo storie diverse.
E nessuno chiedeva: perché sei qui? O rivendicava il suo posto: stai a casa tua.
C’era un’unica cosa che contava. Io sono tua madre, io sono tuo padre e tu sei nostra figlia.
Figlia del mondo.
Perché la famiglia è una. Quella umana.
L’amore è uno. Quello capace di divenire fertile. Come un atto di adozione.
Siamo madri o padri al di là del concepimento. Oppure non lo siamo. Non ci sono storie.
E, ieri, c’erano gli occhi, solo gli occhi di chi si vuole bene e sa di appartenersi.
Ogni persona ha diritto di essere figlio. E non importa chi sia e da dove venga. Importa che trovi lo spazio per essere amato.
Penny ❤️
E niente: ho pianto.

Tratto da:
https://raiawadunia.com/lamore-e-semplice-e-scavalca-ogni-muro/

sabato 31 agosto 2019

Bilancio di un'estate

La copertina del suo libro dei ricordi. Come può non riempirci il cuore di amore??? 



L'estate volge al termine.
Per fortuna, mi viene da dire :-)
La fine dell'estate porta con sè oltre al nostro adorato fresco, anche le ferie, quindi finalmente tutti e 4 insieme (Gioia compresa) per due settimane. 
In realtà l'estate, nonostante non sia la nostra stagione preferita, quest'anno è volata. 
Tra caldo, stanchezza, tantissimi capricci, ma anche tanta simpatia.
Pisellino è diventato esageratamente simpatico.
E' buffo quando parla, per cui abbiamo preso l'abitudine di scrivere tutte le cose buffe che dice in modo da potercele ricordare, e farci due risate insieme a lui quando sarà grande.

Oggi ho letto il post di una mamma adottiva su Instagram, e mi ha fatto sorridere perché ha avuto il coraggio di dire tutto quello che una qualsiasi mamma adottiva o forse anche una qualsiasi biologica, ha paura di dire. 
Ovvero il fatto di non essere sempre la mamma che si vorrebbe essere, perché spesso ci si arrabbia troppo, si è poco tolleranti, e ci si rende conto di non essere il genitore che nell'immaginario si era pensato di essere. 
Ho dovuto ammettere che anche io spesso e volentieri mi arrabbio tanto e sono poco paziente, soprattutto quando torno a casa dal lavoro che sono molto stanca, quando smonto dalla notte, quando già al lavoro mi hanno fatto arrabbiare o mi hanno fatto spazientire. E se Pisellino è un po' irritabile quel giorno, io passo da 0 a 10 in men che non si dica. 
Mi sono accorta che se nel mio immaginario, mi immaginavo una mamma sempre dolce, premurosa e paziente, in realtà sono una mamma che ogni tanto alza la voce e ogni tanto perde la pazienza, nonostante io sia perfettamente a conoscenza del dono che la vita mi ha fatto. 
Forse è normale, anzi spero sia normale :-) 

Pisellino è in un momento di dolcezza infinita. Non so se sia perché sta prendendo consapevolezza di tante cose, ma è molto molto molto affettuoso. 
Quando io o marito facciamo la notte, lui dorme nel lettone con noi. 
Anche ieri sera lui mi ha detto: "mamma dai, vieni a fare la nanna con me!" 
E quando mi sono messa nel letto con lui mi ha preso la mano e mi ha detto: "mamma, mettimi la mano sotto la pancia". 
E si è addormentato così, con la mia mano sotto la sua pancia per sentire il mio contatto. 

Non si può far finta di piangere, perché lui arriva e ti abbraccia fortissimo. 
Allo stesso tempo però mi riempie di botte. Soprattutto quando gli dico di NO per qualche cosa, il suo modo di reagire è quello di darmi degli schiaffi. 
Lo fa solo con me e un po' con marito, ma con lui poco :-). 
E se vede che ci rimango male, e che divento triste, mi prende e mi abbraccia fortissimo come a volersi far perdonare. 
Poi dopo 5 minuti è di nuovo uno schiaffo, ma dopo un minuto è di nuovo un abbraccio fortissimo. 
E allora come posso arrabbiarmi, nonostante quegli schiaffi che ancora mi fanno tanto male al cuore?
Non mi interessa confrontarmi con le altre mamme, non mi interessa sapere come si comportano i figli degli altri, ognuno in casa propria ha i suoi problemi, e non mi rincuora sapere che il figlio di "quella mamma" all'asilo picchia tutti e spinge a terra gli altri bambini come se fossero dei birilli.
Ma spesso mi ritrovo a confrontarmi con mamme adottive che hanno adottato figli in età diverse dal mio, o più grandi o più piccoli, e mi ritrovo in realtà a dover affrontare le stesse difficoltà. 
Soprattutto la rabbia, e due minuti dopo la loro consapevolezza e la loro voglia di amarci. 
Allora mi godo ogni momento, ogni singolo momento. 
Mi godo ogni suo abbraccio, e rimango abbracciata a lui dei minuti infiniti finché lui non si stanca di abbracciarmi, perché sentire la sua stretta, il suo fiato sul collo, e la sua dolcezza mi riempie il cuore per tutti gli anni che l'ho atteso. 
Ti amo Pulcino  

I libroni dei ricordi di tutti i bimbi

La festa di fine anno dell'asilo in spiaggia

Il suo librone dei ricordi. 


venerdì 17 maggio 2019

Passato, presente e futuro


Pisellino comincia a fare delle domande. 
Alla sera, prima di andare a dormire, non vuole più la sua favola, ma vuole la sua storia. La sua storia, quella vera.
La sua storia parte dai tempi in cui la mamma e il babbo si sono conosciuti, sposati e hanno deciso di cercare un bimbo. 
Quando finalmente arriva la telefonata in cui si dice "è arrivato!! Correte, che vi sta aspettando", parte ufficialmente la sua storia. O meglio, quello che abbiamo vissuto noi con lui. 
Ed ecco che parlandone, io e marito, abbiamo pensato che fosse giunto il momento di cercare di colmare parte di quel buco rimasto incolmato. 
E così, vuoi perché Pisellino ha raggiunto la serenità e la gioia, vuoi perché finalmente ci sentiamo pronti noi per affrontare il suo passato, abbiamo chiesto. 
Abbiamo chiesto informazioni alla persona che sappiamo che avrebbe saputo darcele. 
È stato doloroso. Da morire. 
Non tanto per il motivo che lo ha poi portato ad essere adottato, ma per quello che ha vissuto, nonostante fosse solo un piccolo nanetto. 
E allora mi sono tornate in mente tutte le testate, le botte, i pianti inconsolabili. 
I miei pianti, nel cercare di capire cosa stessi sbagliando. 
Nel cercare di capire come guarire quel dolore che portava nel cuore. 
E caspita. Mi è venuta in mente tutta la fatica, la paura di non farcela. 
La stanchezza.
La pazienza nel prendermi le botte senza fargli capire che stavo diventando triste, e che "mi faceva male". 
Le lacrime ingoiate.
La voglia di urlare.
Il mio bisogno di aiuto.
Gli abbracci col marito.
Le confidenze con la psicologa e l'assistente sociale dell'équipe adozioni. 
La schiena a pezzi seduta per terra di fianco al lettino a coccolarlo. 

Però poi lo guardo adesso. 
Il suo sorriso, le sue corse. 
I suoi abbracci.
Il suo prendermi la mano e metterla sul cuore.
Il suo "io ti voglio bene di piú".
Le sue corse incontro a me quando lo vado a prendere all'asilo. 
I suoi abbracci mozzafiato quando lo porto e mi saluta.
E allora, sono ripagata di tutto. 
Del dolore vissuto, che ora si è trasformato in sorrisi.
Delle sue lacrime, che ora sono lacrime di gioia. 
Della rabbia, che non c'è piú.
So che questo non è un punto di arrivo, ma solamente il superamento del primo step di difficoltà, ma ora ci fermiamo a guardare il lavoro che abbiamo fatto fino ad ora. 
E allora io e marito ci diamo una pacca sulla spalla, e capiamo che forse tanto male non siamo stati. 

I bimbi dell'asilo, al mare 



La serenità della Gioia, grande compagna di avventure e sventure :-)



“PERCHÉ TU SEI LA MIA MAMMA”
Testo di B. Tognolini

La tua mamma ti ha trovato sotto un cavolo?
O posato dalla cicogna sopra il tavolo?
Ti ha staccato da un albero, come fossi un’arancia
O ti ha cresciuto dentro la sua pancia?

La tua mamma ti ha scolpito in plastilina?
O ti ha sfornato dal forno di cucina?
Ti ha cercato nel mondo, per mesi ed anni e pianti
Finché non ti ha veduto lì davanti?

Io non so – se la botte è figlia del bottone
E se un matto è figlio di un mattone
Io non so – se il fiammifero è figlio della fiamma
Ma io sono tuo figlio perché tu – sei la mia mamma

La tua mamma ti ha trovato dentro un uovo?
O fra i doni che ci porta l’Anno Nuovo?
O forse ti ha voluto così tanto e così a lungo
Finché non sei spuntato come un fungo?

Che tu spunti dalla pancia o dal gran mondo
Stai arrivando sempre da un bel tondo
Da quale parte arrivi in fondo non importa 
Importa chi ti abbraccia sulla porta 

domenica 12 maggio 2019

Al colloquio con le Dade

Le nostre Dade sono speciali.
Lo penso e dico dall'inizio.
Hanno quel qualcosa in più che le rende speciali e che fa sí che i bambini siano così felici di andare all'asilo.
Ieri ho avuto il colloquio con le Dade.
Un colloquio riassuntivo di questo primo periodo di Pisellino.
Un confronto per farci sapere "come sta andando" e cosa succede fra le mura dell'asilo.
Ecco. Il percorso che ha avuto all'asilo è stato simile a quello a casa.
Come è successo a casa, lui è partito in sordina, osservando, rimanendo in silenzio, scrutando ogni situazione.
E non da ultimo, mettendo alla prova le persone che si trovava davanti.
Poi, quando ha visto che si poteva fidare, si è aperto.
Ed è sbocciato.
Ora è vivace, aperto, integrato con i bimbi.
Birichino.
Chiacchiera tanto, racconta quello che succede a casa.
Le Dade sono molto contente di lui, perché grazie alla pazienza, al rispetto dei suoi tempi, all'accoglienza che gli hanno riservato gli altri bimbi, è fiorito.
Eh giá, perché una grande mano gliel'hanno data proprio gli altri bambini.
Hanno saputo rispettarlo; hanno capito fino a dove potevano spingersi, hanno capito i bisogni di Pisellino.
Non è stato facile, così come non lo è stato fra le mura domestiche, ma ce l'abbiamo fatta.
E io sono così tanto fiera di lui.



Oggi è la festa della mamma.
In questi giorni sono un po' stanca.
Al lavoro la situazione è un po' difficile, e in più ho tanti progetti in testa che mi portano via del tempo e tantissime energie.
E proprio quando sopraggiunge la tristezza e mi viene voglia di mollare tutto, mi giro e ci sono loro.
Il mio ometto piccolino, la mia bambina pelosa, e il mio grande uomo, con le sue spalle grandi e accoglienti, sempre pronto a curarmi le ferite del cuore e far tornare il sereno nella mia testolina e nel mio cuore.
Sono tanto fortunata.
E allora auguri a me!!! ❤️
E buona festa della mamma a tutte le mamme che aspettano con ansia di poter festeggiare in questo giorno!!!
I miracoli esistono .. basta avere la tenacia, la pazienza e (ahimè) la forza di attendere!!!
Auguri mamme!!!

Regalo da parte del marito 

Regalo da parte di Pisellino, fatto all'asilo



giovedì 25 aprile 2019

E allora buona Pasqua!!!

E allora buona Pasqua!!

Uova dipinte a mano da Pisellino

Pensierino di Pasqua fatto all'asilo 


Noi abbiamo passato la Pasqua per metà al lavoro e per metà malaticci a casa.
E la Pasquetta?
La Pasquetta l'abbiamo trascorsa per metá al lavoro, e per metà in pronto soccorso pediatrico.
Tornati a casa dall'asilo con la gastroenterite, che è continuata fino al lunedì di Pasquetta.
Quando, all'ennesimo giorno di digiuno e vomito da cibo e acqua, l'abbiamo dovuto portare a controllare.
Mezzo rimbambito, addolorato, disidratato e con la glicemia sotto i piedi :-(
Ma una bella flebo e il farmaco contro il vomito sono bastati per fargli dire, dopo 20 minuti:" mamma ho sete. Mamma ho fame"
Benissimo, siamo guariti. 



E dopo 6 ore passati a svuotare le macchinette dell'ospedale dai cracker (in ospedale hanno i cracker più buoni dl mondo), una flebo al braccio, due pizzichi nelle dita, un parluzzo in braccio alla mamma, siamo tornati a casa, a mezzanotte.
Posizionati tutti e 4 insieme nel lettone (ebbene sí, anche mamma Gioia che lo aspettava con l'ansia di una nonna).
E dopo questa esperienza, dopo averlo visto così bravo, dopo che non ha versato nemmeno 1 lacrima dopo tutti i buchi che si è preso, io e marito ci siamo resi conto che siamo due cretini.
Cretini perché con un bambino così, abbiamo anche il coraggio delle volte di lamentarci se è noioso, birichino o piangolone.
Davvero due genitori ingrati.
6 ore di pronto soccorso senza lacrime, e senza un lamento.
Oggi si è finalmente ripreso.
E dobbiamo ammetterlo... È bellissimo sentirlo piangere, lamentarsi ed essere noioso.
Ebbene sí. Ci siamo accorti che tutte quelle cose che di solito ci irritano, sono proprio quelle che ci sono più mancate :-)
Quindi pulcino mio: evita di stare di nuovo male, piangi tanto e sii noioso :-)

venerdì 12 aprile 2019

In gita nel bosco

Pisellino non è nato dalla mia pancia.
non è stato nove mesi nel mio utero, e non è stato creato dal mio uovo n'è dal seme di mio marito.
non ha il colore dei miei occhi, e non ha nemmeno il colore dei miei capelli (anche perché i miei capelli al momento sono viola :-)
ma siamo legati dentro. lui è nato dal mio cuore.
Non è sangue del mio sangue, ma è cuore del mio cuore, come dico io.
è una cosa incredibile e inspiegabile, fisiologica in un genitore che partorisce un figlio, strana forse, e incomprensibile per chi non vive l'adozione, o chi la guarda dall'esterno.
Ma Pisellino viene dal mio cuore.
È così tanto simile a me e a mio marito, che solo adesso capisco come mai ci vogliono così tanti anni per riuscire ad adottare un bambino.
Perché devono trovare veramente quello giusto per te, devono veramente trovare TUO figlio.
Oggi ho avuto l'ennesima dimostrazione che Pisellino è un pezzo di me.
Oggi fa la sua prima gita.
Lo abbiamo accompagnato in stazione, gli abbiamo messo sulle spalle il suo mega zaino con il sacco a pelo, i vestiti di ricambio, il suo cappellino, la torcia per andare alla scoperta degli animali, la merendina, il panino per il pranzo e la sua bottiglia di acqua.
E quando l'ho visto così piccolo con quello zaino così grande sulle spalle, che barcollava e cadeva all'indietro, ho fatto fatica a trattenere le lacrime fino alla macchina.
Oggi fa la sua prima esperienza da grande.
Senza la sua mamma e senza il suo babbo, perché per circa 36 ore dovrà cavarsela soltanto con le dade e i suoi amici.
Non avrá la mamma che gli racconta la favola stasera prima di andare a letto, non avrò tante coccole, e dovrà addormentarsi da solo con Teddy, i suoi amici e le sue Dade.
Credo che lui sia sereno, di certo abbastanza inconsapevole di quello che sarà la giornata di oggi e di domani, ma comunque sereno.
Sa che andrà in gita, sa che dormirà nel bosco, sa che dormirá in un sacco a pelo.
Ma chi ne risente di più è la mamma.
La mamma dal cuore piangente, che dovrà farsene una ragione perché lei per prima ha passato la sua prima notte fuori di casa senza genitori a 5 anni, e se n'è andata a 13 anni da sola in una famiglia all'estero.
Perchè tutte queste esperienze servono; servono a farlo crescere, a farlo diventare forte, a farlo diventare autonomo, a riuscire a cavarsela nelle situazioni, a riuscire a interagire con le altre persone, a capire come va il mondo e capire come ci si deve arrangiare.
Quindi è giusto così.
Mi asciugo gli occhi, mi soffio il naso, e spero che vada tutto bene, che si diverta e che torni a casa carico ed emozionato della nuova avventura che ha vissuto.



giovedì 11 aprile 2019

Il male al cuore

Oggi ho male al cuore. 
Questa mattina risveglio di buon umore. 
Si è bevuto la sua super tazza di latte con il Nesquik, si è mangiato la sua torta con le mele, e tutto filava liscio. 
Poi improvvisamente, la crisi. 
Mi viene da ridere se penso a cosa ha scatenato la crisi (il mio reggiseno, con cui lui voleva giocare!!!)
Da lì è partita una crisi nera, con urla, calci, botte. 
Devono essere questi, quelli che gli esperti chiamano "capricci". 
Ma non è questo che mi ha fatto venire male al cuore. 
Ai capricci ci sono bene o male ormai abituata. 
Uno al giorno ci spetta di diritto, associato ad almeno un bello schiaffone. 
Quello che mi ha destabilizzato è stato il suo pianto. 
Un pianto angosciante, doloroso. 
Un pianto che veniva dal profondo. 
Un pianto di tristezza. Come a volermi dire che stava male dentro. 
Mi sono sentita pessima. Inadatta, inadeguata, incapace. 
Incapace di capire che cosa gli stesse succedendo. 
Incapace di farlo stare meglio. 
Poi siamo arrivati all'asilo.
Ci siamo seduti; ci siamo abbracciati fortissimo. 
Ci siamo baciati.
Ma lui mi ha guardato con lo sguardo triste. 
E quello sguardo triste oggi ce l'ho stampato nel cuore. 
Perché il mio pulcino è sempre sorridente. E quella tristezza oggi mi distrugge. 
A peggiorare il tutto c'è il fatto che quando tornerà dall'asilo io sarò al lavoro, e quando tornerò stasera dal lavoro, lui sarà già a nanna. 
Oggi mi sento pessima. 
E ho male al cuore. 




sabato 23 marzo 2019

La mamma pungiball

A volte sono felice che quasi mi scoppia il cuore .
A volte vado in crisi profonda, che qualsiasi cosa mi mette paura .
Esattamente funziona così: quando Pisellino è felice, io sono serena e contenta. Lo sono di conseguenza.
Può cascare il mondo, ma io sono la più felice del mondo.
Ma se quella mattina lui si sveglia con la luna storta, vuoi perché è stanco o perché ha il naso chiuso o per chissà quale altro motivo, la giornata lì inizia e lí finisce.
Anzi vorrei che lí finisse e che ne iniziasse una nuova, perchè da lí in poi sarà una tragedia continua.
Lui in continua crisi, che urla, sbraita, piange e io di conseguenza (come uno specchio) che urlo, sbraito e talvolta piango. Solo che per me ci sono anche le botte.
E nonostante sia passato del tempo, e io sia ormai consapevole che comunque è una fase, e come le altre volte, passerà anche questa volta, il mio cuore continua a soffrire.
Poi chiusa la giornata si chiude la crisi, e il giorno dopo è tutto passato.
E ricominciamo a sorridere, ricominciamo ad abbracciarci e a baciarci e a giocare insieme e a farci le pernacchie sul pancino e tutto il resto, come se la giornata precedente non fosse mai esistita.
mi riprometto ogni volta di cercare di diventare più forte, perché lo schiaffo dato oggi, un domani potrebbe essere una parola.
Quella parola che detta in quel momento di rabbia (così come adesso è lo schiaffo nel momento di rabbia), potrebbe ferirmi molto più di quanto non mi ferisca adesso la sua mano.
E poi arriva la sera, e a volte io sono talmente distrutta fisicamente ed emotivamente che veramente non vedo l'ora che la giornata volga al termine.
Ma c'è lui nel suo lettino, della sua cameretta nuova, verde come la speranza che ci ha accompagnato fino al suo arrivo.  
ci sono io che mi siedo accanto a lui e gli racconto la favola.
E gli racconto la favola di "ti voglio bene babbo", e poi la favola di "ti voglio bene mamma".
e non so spiegare quanto è bello sentirgli dire, quando leggo la frase "mamma ti voglio bene" all'interno del libro (ripetuta tra le altre cose 100 volte), : "Mamma, ti voglio bene!!!"
A volte non mi sento all'altezza di essere mamma, mi sento così piccola da voler sparire.
A volte invece, quando lui mi fa capire quanto bene mi vuole, mi sento la mamma più super del mondo. 
Ma adesso, ad essere super, è il suo babbo :-)
Festa del papà 2019,  e  mettiamolo al centro dell'attenzione per una volta :-)





lunedì 21 gennaio 2019

Pisellino e i cerchi della felicità

A tutti quelli che adesso mi chiedono come sta Pisellino, io ora rispondo che è felice.
Felice per davvero.
È sereno, sempre sorridente.
Piange pochissimo e comunque le lacrime durano pochi istanti.
Al mattino si sveglia con il sorriso, anzi con la risata.
La sera andiamo a dormire scompisciandoci dalle risate.
E poi di giorno ci sbaciucchiamo, ci abbracciamo.
Lui smette di fare quello che sta facendo e mi corre incontro. Mi abbraccia e mi dice :"ciao mamma!!!" Con un tono di voce languido che nemmeno il principe azzurro nella più bella delle favole.
Disegna e disegna. Disegna alla sua lavagna e fa i cerchi. La Gioia è un cerchio, la mamma è un cerchio, il babbo è un cerchio e lui stesso è un cerchio.


E allora ecco cosa dice una grafologa...


Come vorrei potesse essere sempre felice e spensierato come lo è ora... E noi glielo auguriamo con tutto il cuore ❤️❤️❤️