giovedì 25 dicembre 2014

Caro Babbo Natale...

Il Natale è per me il periodo più meraviglioso dell'anno... Dall'8 dicembre si sente il profumo nell'aria, la musica... Il cielo cambia colore, si accendono le luci... La gente diventa più buona... Eh già, tutti diventano stranamente più buoni, e riesci a vedere il bello e il buono anche dove non c'è... E ti ritrovi a sorridere a tutti, e ad augurare un meraviglioso Natale a chiunque... E auguri a tutti la felicità e la gioia, e tutte le cose più meravigliose della vita... Io quest'anno ho ricevuto ciò che avevo chiesto: di trascorrere un altro favoloso Natale con la mia famiglia. La cosa più preziosa che ho, e la cosa che mi voglio tenere prepotentemente stretta per tutta la vita. La mia mamma e il mio babbo, i miei nipoti, mia sorella e mio cognato, i miei suoceri... Ma sopratutto loro, i miei due ometti, il mio meraviglioso cagnaccio e il mio compagno di vita, Cristian. A babbo Natale per 4 anni di fila ho chiesto sempre lo stesso regalo: un bimbo. Mi sembrava la cosa più naturale e semplice da ricevere come regalo. Mi sono accorta che invece è così difficile da non poterlo  nemmeno immaginare. Allora quest'anno non gliel'ho chiesto. So che farà del suo meglio per esaudire il desiderio che abbiamo racchiuso nel cuore... So che fra uno, due o tre anni, sotto all'albero ci saranno milioni di giochi... Si canteranno le canzoni di natale tutti insieme, si farà a botte per chi arriva prima ad aprire i regali, e ci si sveglierà all'alba per vedere se tu, caro babbo Natale, sei passato. Caro babbo Natale, o Gesù bambino, o chiunque tu sia, ascolta quello che ti chiedo: porta felicità a tutti, quella è gratis, e non ti costa niente. Porta la salute a tutte le persone vecchiette e giovani che stanno male, e soprattutto a tutti coloro che trascorrono questo meraviglioso giorno rinchiusi in rianimazione... Strappa un sorriso a tutti... Fai guardare negli occhi gli innamorati e fagli dire "ti amo" col cuore... Fai abbracciare gli amici... Fai far pace alle persone arrabbiate... Fai danzare i cuori degli innamorati, fai prendere per mano due fratelli... Fai sentire meno solo chi è solo, o chi semplicemente si sente solo... 
E poi, come ultima cosa, porta un bimbo nelle case di tutti coloro che lo desiderano... Dai la gioia ai genitori, ma soprattutto ai bimbi... Fai gioire tutti quei bimbi nati "indesiderati" e tutti i bimbi che soffrono chiusi nelle strutture e trepidanti in attesa di una mamma e un babbo a cui stringersi... Vorrei sentire risuonare nel cielo per tutti i giorni del 2015 le risate di bambini felici che finalmente hanno una famiglia, e di singhiozzi infiniti di genitori che non possono credere di essere finalmente "genitori" e di stringersi al cuore il frutto del loro amore... Che sia uno stratosferico Natale per tutti!!!! Amore  amore e amore nel cuore di tutte le persone del mondo!!!!! 





venerdì 28 novembre 2014

Una bellissima chiacchierata


Una bellissima chiacchierata. Poco più di mezz'ora, ma io le ho fatto una domanda e lei è partita a raffica a parlare. Lei aveva voglia di raccontare, e io avevo tanta voglia di stare ad ascoltarla. 
Licia, una ex collega, da 2 anni ha adottato ben 3 bambini/ragazzi.
Era da tanto che volevo incontrarla, ed era da tanto che cercavo 10 minuti per poter scambiare qualche parola. Oggi l'ho vista, e ho colto la palla al balzo.
6 anni di attesa, un percorso lunghissimo con tante delusioni nel mezzo, ma che si è concluso con lei che è diventata mamma di tre bambini bellissimi dalla Lituania. 
Erano partiti con l'adozione in Messico, ma poi causa influenza H1n1, causa caduta e ricaduta e ricaduta del governo ogni volta dovevano ricominciare le pratiche. 
Poi hanno deciso di cambiare paese è in men che non si dica sono diventati genitori di tre bambini di 5, 7 e 10 anni, un maschio e due femmine, fratelli. Proprio nel momento in cui stavano per cedere, in cui si erano rassegnati. 
Ed ecco che la vita ti riserva la sorpresa più favolosa che si possa desiderare.  
Le difficoltà ci sono, i problemi sono tanti... Ma lei dice che sono problemi che ogni figlio può dare. Ovvio, c'è nel cuore la sofferenza e talvolta la rabbia di due genitori che non ti hanno voluto, cresciuto ed ascoltato. Ma dall'altro lato c'è la consapevolezza che ora hai una famiglia, una famiglia vera. 
Bellissimo il suo racconto. La prima cosa che ha fatto è stato farmi vedere le foto dei suoi figli. Bellissimi, biondissimi, e con una somiglianza incredibile ai suoi nipoti. Poi ha raccontato di come, il giorno che li hanno conosciuti, la prima cosa che ha fatto il maschio, è stato andare ad abbracciare il suo nuovo papà. 
E dopo una settimana, senza chiederglielo, erano già la loro "mamma" e il loro "papà". E poi il racconto di come siano affettuosi, dispettosi, amorevoli nei loro confronti... degli abbracci e dei baci...di come sia bello guardarsi un film insieme, giocare a monopoli... di come siano ora una famiglia completa. 
Di come lei e suo marito, nel momento in cui li hanno incontrati, nonostante la loro paura più grande fosse di non "piacersi" a pelle, si sono immediatamente sentiti loro genitori, di come si è sentita "mamma" in un attimo.
E poi, nonostante la durata dell'avventura, ha detto che rifarebbe tutto di nuovo altre mille volte. E la felicità usciva dalla sua bocca; ed è riuscita così bene a trasmettermi il suo amore verso i figli, che sentivo quasi di provarlo anche io nel mio cuore. 
Ora più di ieri, vogliosa di iniziare... 
ora più di ieri, innamorata della vita...
Ora più di ieri, innamorata del mio compagno di vita, e pronta a percorrere con lui questo lungo cammino d'amore!

mercoledì 12 novembre 2014

La mamma di cuore


Periodo intenso... intenso di impegni, di preoccupazioni... e con la stanchezza che sta prendendo il sopravvento, non riesco ad organizzare le idee e scrivere qualcosa... però faccio una cosa... Copio-incollo una poesia bellissima trovata sulla pagina "Volo d'amore" di Facebook, che esprime con parole bellissime i sentimenti di una mamma di cuore...





La mamma di cuore difficilmente la riconosci per strada. Lei non ha un pancione da mostrare, ma ha un cuore che attende e che sogna.

Non ha ecografie da far vedere, ma ha varie tappe di cui parlare orgogliosa..
Lei non ha microscopici calzini da comprare, ma sceglie con gioia il primo giochino da portare al suo amore, l'oggetto che farà da tramite nei primi momenti.
La mamma di cuore la vedi sognare guardando i bimbi di ogni colore, la trovi in biblioteca che tiene in mano un dizionario di lingua straniera, che a casa spulcerà cercando le piccole parole per comunicare con il suo piccolo.
La mamma di cuore a volte si arrabbia, cerca di far capire che il suo amore è forte è unico come quello delle altre mamme,cerca di sfatare ogni mito assurdo che si sente alla tv e ovunque.
A volte la mamma di cuore si ritrova da sola. Ma ecco che poi conosce le altre mamme di cuore e in quelle sconosciute trova delle sorelle, trova qualcuno che possa veramente capire ogni suo stato d'animo,che sanno come lei si sente veramente.
La mamma di cuore controlla sempre che il telefonino abbia campo, controlla le mail più volte al giorno con il cuore che batte all'impazzata.
La mamma di cuore sogna , lotta e prega che il suo cucciolo stia sempre bene, si arrabbia e sorride proprio come tutte le mamme del mondo , perché la mamma di cuore è semplicemente una mamma.






venerdì 3 ottobre 2014

Lesson n. 4: ultimo incontro, fine della prima fase

Oggi è terminata la prima fase della nostra avventura... ultimo incontro con le assistenti sociali e la psicologa.
Si è parlato tanto di adozione nazionale, di rischio giuridico... infatti i bambini nati in Italia, a meno che non vengano "non riconosciuti" alla nascita e quindi dati in adozione nel giro di 15-20 giorni, spesso sono bambini allontanati dalle famiglie, e sui quali c'è tutto un procedimento penale che durerà anni (w la burocrazia italiana) fino a dichiararli ufficialmente figli di qualcun'altro. Nel periodo del rischio giuridico non si parla di adozione, ma di affido temporaneo, perché in qualsiasi momento la legge può decidere di ridarlo alla famiglia di origine.
Poi abbiamo parlato tanto della seconda fase, l'istruttoria... ossia gli incontri di coppia che faremo con psicologo e assistente sociale. Il tutto partirà fra circa 4 mesi e durerà circa 4-5 mesi (10 incontri). Al termine scriveranno una relazione della coppia che poi presenteremo al tribunale dei minorenni di Bologna.
A quel punto, per l'adozione nazionale si deve attendere e basta (la nostra "dichiarazione di disponibilità" ha una durata di 3 anni), mentre se vogliamo procedere con l'adozione internazionale, ci dovremo trovare un ente e affidarci a lui per tutto l'iter.
La strada è lunga, tortuosa e difficile. a volte vorrei che non mi dessero dei tempi, perché ho come l'impressione che rendano tutto ancora più lungo.
Ma devo avere pazienza. Dobbiamo avere pazienza. Le assistenti sociali dicono che il TEMPO è fondamentale in questo percorso. Che aiuta da matti... a capire quello a cui stiamo andando incontro, a crescere come coppia...
oggi abbiamo pure fatto un giochino, di quelli tipo "tecnica di rilassamento".
L'assistente sociale leggeva e noi, ad occhi chiusi, immaginavamo quello che ci diceva di fare.
immagine n.1: siamo nella nostra infanzia, e ci immaginiamo un momento che ricordiamo con piacere.
immagine n.2: siamo adulti, qualcuno ci "preleva" e ci porta in un posto lontano.
Ora, sembrerà sciocco, ma quando ci ha chiesto di immaginare un momento dell'infanzia, io mi sono trovata all'asilo. Avrò avuto 3-4 anni, ero con i miei amichetti, quelli che poi sono rimasti con me fino alle medie. giocavamo con il Didò, la plastilina per intenderci... siccome aveva la brutta abitudine di indurirsi stando all'aria aperta, noi avevamo l'abitudine di metterla sul termosifone per farla ammorbidire... e poi mi è venuto in mente quell'odioso odore di caffelatte che all'epoca non sopportavo... e poi quell'odore di minestrina tipico dell'asilo che se passi anche adesso davanti ad un asilo senti ancora quell'odore particolare di minestra...
invece dell'immagine n.2 mi sono ritrovata in Germania, ad Offenburg. Era domenica, a pranzo, ed eravamo a tavola io, Cristian e i nostri due bambini...
Cristian invece nell'immagine n.1 si è rivisto con questo pullman blu, che a detta sua, era il pullman più bello del mondo... dovrò ricomprarglielo in qualche modo... :-)
e così è finita la prima fase, domani spediremo la domanda ufficiale all'AUSL per iniziare l'indagine psico-sociale...
siamo carichi, fiduciosi, speranzosi e tremendamente felici... e non pensiamo che a quel giorno in cui finalmente ti porteremo a casa con noi... Ti aspettiamo con ansia!!!!!

#vivalavita
#noiadottiamounbimbo


giovedì 25 settembre 2014

Lesson n.3: diamo ora la parola all'ente

Eccoci al terzo incontro. Questa volta è la volta dell'ente, o meglio, di un rappresentante di un ente.
Una volta ricevuta l'idoneità dal giudice, infatti, per potersi avvicinare all'adozione internazionale, bisogna scegliere un ente che si occupi dell'adozione.
In Italia ci sono diversi enti, ognuno dei quali si occupa solo di alcune regioni e ognuno dei quali si occupa solo dell'adozione in alcuni paesi. Per esempio in Emilia Romagna c'è l'ente tizio e l'ente caio. L'ente tizio si occupa di adozioni in Russia e Cina, mentre caio in Ucraina e Brasile. E via dicendo.
Il signore di oggi, è il rappresentante anonimo (per questioni di pubblicità)  di uno di questi enti. 
Ci ha parlato di tutto il percorso, dal momento in cui consegnamo la nostra "dichiarazione di idoneità" del tribunale, al momento dell'abbinamento del bimbo, a quando si comincia a viaggiare per conoscere il nostro bimbo. 
Ogni paese ha dei criteri che riguardano l'età o il tempo di permanenza nel paese. Ci sono paesi in cui i bimbi adottati sono già grandini, tipo 6-7 anni (sud America), oppure paesi in cui vengono dati molto piccoli (tipo nelle Filippine). 
In Kenya i bimbi sono piccoli, ma addirittura è necessario stare almeno 6 mesi sul posto e prendere la cittadinanza keniota. 
Ha raccontato di come l'adozione nazionale sia difficile perché i bimbi che vengono dati in adozione sono solo i bimbi che vengono abbandonati alla nascita, dati molto piccoli e solo a coppie giovani, perché lo stato italiano ha tutti i vantaggi a tenersi i bambini nelle case famiglie... Che tristezza...
Comunque, oggi più che mai, mi sono accorta che questo sarà il viaggio più favoloso della nostra vita...
L'ultima diapositiva diceva: "da qualche parte del mondo, tuo figlio ti sta aspettando". 
E noi vogliamo crederci follemente. In bocca al lupo a noi!! 

venerdì 19 settembre 2014

Lesson n.2: il secondo incontro

al secondo incontro, è la volta della psicologa. 
Sarà quella che entrerà nelle nostre menti, ci analizzerà, rielaborerà i nostri pensieri. Ma tutto sommato, si è presentata molto bene. Sorridente e solare, e l'impressione è stata buona. 
ha messo in luce tutte le difficoltà "psicologiche" a cui possiamo andare incontro, e l'impatto è stato duro. 
la prima cosa che mi è passata per la mente è stata "cavolo, com'è facile la gravidanza e partorire naturalmente un bambino!!"
Noi partiamo già feriti, già sofferenti... già zoppicanti... 
oggi, le mie paure sono aumentate:
1- paura di essere giudicata da persone che non mi conoscono
2- paura che il percorso sia più lungo del previsto
3- paura dell'attesa dell'abbinamento di un bimbo
4- paura dell'incontro con il bimbo
5- paura della paura che proverà lui quando arriverà a casa nostra
6- paura di crescerlo, e crescerlo bene
7- paura di non essere in grado di donargli la vita stratosferica che merita
In ogni momento di questo percorso troveremo delle difficoltà... la nostra (mia e di Cristian, e di tutte le altre coppie) sarà una gravidanza che durerà anni... 
non partorirò con dolore, non mi farò 48 ore di travaglio, ma il travaglio del cuore sarà molto più lungo, e forse più doloroso. 
Ci hanno fatto elencare le somiglianze e le differenze tra l'essere genitori naturalmente, ed essere genitori adottivi. Ma su una cosa hanno puntato l'attenzione un sacco di volte:
non siamo genitori adottivi, siamo genitori.
Non è il mio figlio adottivo, è mio figlio. Punto. 

e noi ... siamo profondamente fiduciosi!!!!
e poi, bimbo mio...

                           " non nascerai dalla mia pancia, ma nascerai dal mio cuore ♥ "

ci sono due cose belle nella vita... RIDERE E AMARE...se ne hai una va bene, se le hai tutte e due sei invincibile



martedì 16 settembre 2014

la montagna

desideravo tanto potermi ritagliare finalmente qualche giorno per stare con la mia piccola famiglia... E finalmente ci siamo riusciti...


La montagna. 
La montagna è libertà, silenzio, aria.
La montagna è verde, col cielo blu, con le nuvole bianche che coprono la cima.
In un sentiero, se ti fermi e chiudi gli occhi, senti solo il rumore dell'aria.
Oppure senti le aquile cantare, o gli scoiattoli che saltano da un albero all'altro...
E poi ti sdrai sull'erba bagnata, e abbracci i tuoi due ometti...


E poi semplicemente non pensi a niente. La mente completamente libera dai pensieri... 
E poi ti senti libero e in pace... E lasci le preoccupazioni ad un altro mondo... E non desideri nient'altro oltre a quello che hai in quel momento...
E poi un lancio col parapendio, rimanere in aria, sentirsi forti e grandi rispetto al mondo la' sotto... sentire che niente ti può sconfiggere perché nessuno può raggiungerti lassù nel cielo... Sentire che nessuno può farti del male... 
E poi toccare il cielo con un dito... Sentire il freddo che ti taglia la faccia... Sentirti leggero e irraggiungibile... 



E poi pronti a tornare con i piedi per terra, e cominciare la più grande avventura della nostra famiglia ❤️


venerdì 5 settembre 2014

Lesson n.1: il primo incontro

Ieri primo incontro del corso... 
Una sensazione di emozione mista ad eccitazione, mista a voglia di iniziare finalmente... 9 coppie: Alessia, Marco, Mattia, Elisa... Una serie di persone che sono lì come noi, per lo stesso motivo. ognuno ha la sua storia alle spalle; ognuno è lì spinto da motivazioni diverse... C'è chi è lì perché "ha paura" di una gravidanza naturale e non ci ha nemmeno mai provato ad avere un figlio naturalmente, c'è chi ha uno spirito umanitario, c'è chi, come noi, semplicemente non vede l'ora di diventare genitore perché VUOLE diventare genitore, e che ha un passato di dolore, aspettative deluse, lacrime, ed è carico, pronto, emozionato, impaurito e voglioso di iniziare questa avventura.
2 assistenti sociali e una psicologa. Che dire, in questo contesto si sono dimostrate carine e umane. Fanno questo lavoro da sempre, seguono da sempre le coppie che vanno incontro all'adozione, e lo si capisce da quello che dicono. Dal fatto che sanno leggerti senza nemmeno averti ancora aperto. Un po' come riuscire a sapere cosa c'è scritto in un libro che è ancora chiuso sul tavolo.
Una delle assistenti sociali ha detto una cosa bellissima "vi dovete innamorare di questo percorso". Difficile capire veramente cosa intende dire, probabilmente ci vuole del tempo, ma sono sicura che ci innamoreremo anche noi.
Ci hanno diviso in due gruppi, "scoppiando" le coppie. Dopo un'iniziale sconvolgimento emotivo dovuto al fatto che mi hanno portato via la mia colonna e la mia ancora di salvezza, devo dire che legare con le altre persone è stato immediato. Aprirti, confidarti e sfogarti è la stata la cosa più spontanea ed inaspettata del mondo. 
Su un foglio ci hanno fatto scrivere perché eravamo lì', cosa ci aspettavamo e come ci sentivamo. E più o meno, le risposte erano comuni a tutti... 
Una cosa però mi ha "sorpreso"... Una delle due assistenti sociali ha detto che tutti i sentimenti che proviamo noi adesso  e che proveremo quando il nostro bambino arriverà a casa, sono gli stessi che proverà lui... Lui stesso si sentirà impaurito, eccitato, felice, spaventato... Solo che a far forza a lui ci sarà solo lui, mentre i genitori sono un due, due persone che si danno forza a vicenda... Non avevo pensato anche a questo... Ma siamo pronti a mettercela tutta!! :-)


venerdì 29 agosto 2014

La storia di Jacopo

finalmente ieri ci siamo decisi... siamo andati ad incontrare una coppia che prima di noi ha affrontato il percorso e l'avventura dell'adozione...
quando le cose capitano a te, ti senti sempre il più sfortunato, l'unico e il solo a dover "subire" certe decisioni della vita... poi basta che guardi un po' più in là del tuo naso, che ti accorgi che non sei solo, non lo sei mai stato, e ci sono infinite coppie oltre a noi che hanno vissuto, stanno vivendo, o vivranno la nostra stessa avventura...
guarda caso, una coppi abita proprio a 100 metri da casa nostra...
due persone speciali, che si sono aperte con noi come se ci conoscessimo da sempre; che comprendevano le nostre paure perché le avevano vissute prima di noi, che ci hanno ascoltato e capito.
e la loro storia è quella di un'adozione nazionale, iniziata 11 anni fa e terminata 8 anni fa con l'arrivo di Jacopo, bimbo nato a Bologna, di 11 mesi quando è arrivato a casa.
Jacopo adesso ha 9 anni, ed è alto e bello. Ci è venuto a salutare in pigiama, mezzo assonnato...
Jacopo ha mille domande, le ha sempre avute e continuerà sempre ad averle... ha passato il periodo in cui chiedeva foto di lui appena nato, l'orario della nascita... ha dovuto "subire" il compito della maestra che chiedeva di raccontare i loro primi anni di vita... e questi due genitori, che solo a vederli sembrano speciali e quando ci parli ti accorgi che speciali lo sono per davvero, si sono barcamenati per trovare una risposta ad ogni domanda, spesso facendosi cogliere impreparati, spesso cercando aiuto in qualcuno più preparato...
con Jacopo hanno immaginato, costruito, creato quei tasselli della sua vita che Jacopo non poteva ricordare, e che loro come genitori non potevano sapere...
Oggi mi sveglio con un terribile mal di stomaco, più di ieri e forse meno di domani. Mal di stomaco da gastrite? Non credo. Credo sia mal di stomaco da ansia. Mancano 6 giorni all'inizio ufficiale dell'avventura.
Spaventati, ma carichi di energia.



domenica 24 agosto 2014

La Verna

Una giornata soli io e lui... Per raccogliere le idee, le impressioni... Per ricordare che abbiamo paura... Per piangere insieme, per abbracciarci forte... In un luogo magico, dove riaffiorano i dolori, le emozioni, e dove ci si sente più uniti di prima... Dove capisci che non sei solo, ma che siamo in due, e che siamo una cosa sola, che guarda nella stessa direzione, verso la stessa luce... In bocca al lupo a noi, sarà un successo!! 


 

sabato 9 agosto 2014

La nostra storia (giusto un po' di romanticismo...)

quest'oggi il cuore particolarmente sereno dopo aver parlato con la persona speciale, mi rende romantica...
e così, mi vien da pensare alla nostra storia, sotto forma di cartone...
Sono una grande fan Disney, ma c'è un capolavoro in particolare, a cui sono affezionata... e credo sia la storia del nostro amore, con qualche modifica sul finale, che intendo apporre in corso d'opera...
UP, e i protagonisti sono Carl ed Ellie... Cristian e Chiara...

da giovani, spensierati e incoscienti














ed inizia così ufficialmente la nostra avventura...



con il matrimonio!!!!!!


E con un tanto amore, costruiamo il nostro nido d'amore...



la vita procede serena e tranquilla...
(magari mettesse la cravatta Cristian!!! :-)

il lavoro dei nostri sogni... 
















nella salute e nella malattia....

e con qualche imprevisto economico....

fino a che un giorno.... cominciamo a pensare di avere un bimbo....

ma la vita a volte riserva brutte sorprese... e non tutto va come si è sempre sognato e desiderato...



ma al mio fianco c'eri tu, sempre tu... e con te, tutto è bello, e tutto si risolve... ci siamo presi per mano, e abbiamo proseguito il nostro cammino insieme, anche se feriti...
il resto è il futuro, la variabile che vorrei in parte modificare, perché il bambino che arriva alla fine, nella mia favola spero che arrivi prima....
invecchiare insieme, amarsi per tutto il resto della vita....

una grande storia d'amore...
 e  poi arrivano loro, che nella mia favola arrivano prima!!! anzi no, il tipo peloso era già presente dall'inizio!!!


Johnny, il nostro grande compagno di avventure, sventure, imprevisti... e parte integrante ed essenziale del nostro essere NOI

e il nostro viaggio continua....

dedicato a te Cristian, compagno, amico, marito. La mia colonna, il mio TUTTO


martedì 29 luglio 2014

la telefonata

oddio... c'è una data... c'è un punto di riferimento... ansia, angoscia, paura, mi viene da piangere, e poi mi viene da ridere, e poi mi gira la testa... ci ha chiamato. l'assistente sociale ci ha chiamato. il 4 settembre si inizia. ho i brividi, non so che dire. manca poco più di un mese, e pensare che settembre mi sembrava così lontano...
ho paura, tantissima paura. ci ha chiesto: "siete ancora interessati?'" che domanda...    



ma certo che sì!!! e allora metto nella borsetta tutte le sensazioni che provo adesso, lasciando uno scompartimento grande per la paura, perché è ciò che provo di più adesso, e ciò che forse mi serve di più. Del resto, è il sentimento che dà più forza e carica...
e allora parte il grande conto alla rovescia...


"Se tu ridi, tu cambi; se tu cambi, tutto il mondo cambia intorno a te." 
Madan Kataria 



lunedì 28 luglio 2014

La forza della vita

Credo che piangerei. Guardare il mio paziente, incastrato in un corpo che non sente più. Sensazione devastante. Cioè, il giorno prima sei in giro in bici, il giorno dopo ti svegli che non muovi più nè braccia nè gambe.  Ora è qui, che guarda il soffitto, e prova a muovere una mano, e a fare quello che fino a ieri era qualcosa di normale. Che sensazione potrà provare? Certo è che mi piange il cuore, e io nella sua situazione piangerei, perché le lacrime riescono a scendere anche se non muovi mani e piedi. Ma lui no, ha la forza di un campione. Non per niente era un ciclista. Bravo Luigi, faccio il tifo per te. 

mercoledì 16 luglio 2014

La saggezza

Sarà che sto invecchiando, sarà che sono una piangolona ed emotiva patentata... Ma comincio sempre più ad apprezzare le cose semplici e pure della vita... Il guardare un film sul divano col marito, una passeggiata mano nella mano col cane nel mezzo che fa lo scemo, e la compagnia della mia famiglia, la mia grande certezza e forza. 
Mi è stato regalato un libro due settimane fa, da una persona speciale, ma speciale speciale. Sta di fatto che quel libro è rimasto fermo sul tavolo per una settimana, perché non mi interessava leggerlo, non mi "chiamava". 
Ma quando una persona speciale ti fa un regalo, a maggior ragione un libro, c'è sempre un motivo. E allora l'ho letto. 
Scritto in maniera semplice e con il cuore. È il racconto di una persona che si apre, e fa parlare i sentimenti, invece che la bocca. Ed è una cosa che dovremmo imparare tutti. Io per prima. Io che non sono brava ad esprimermi, copio e incollo qualcosa che scrive lui, che forse interpreta il sentimento di tanti. Il mio di sicuro.
"Ho accettato la sfida. È la sfida della vita, che ti mette sempre alla prova. Non c'è giorno in cui non hai qualche problema da risolvere. Lo sappiamo, la vita non è tutta rose e fiori. Ti auguri che la tua sia senza inciampi, ma sai che non è così: spesso ti trovi anche di fronte alla fatica, alle difficoltà e al dolore e non sai neppure trovare una regione.
Allora ti accorgi che non puoi sfuggire e devi ricorrere a tutte le tue forze per comprendere che è parte della esistenza umana e non puoi che viverla. Solo se la comprendi e la accetti, solo così la vinci, vivendola umanamente. "
E poi... " è proprio vero che siamo così abituati alla luce del sole che nel quotidiano non ne avvertiamo più la preziosità. Solo quando ne veniamo privati comprendiamo quanto valgono e quanto siano fattori indispensabili alla vita. Ci accorgiamo che la fatica si fa sentire, ma sappiamo che i sentieri difficili sono alla fine quelli che ti portano a godere i panorami più belli". 
Con l'augurio, a tutti, di vedere il sole, quello vero, e di apprezzarlo, con il cuore. 

lunedì 30 giugno 2014

La forza

A volte è dura... Dura un bel po'... Ecco che quando ti sembra di stare meglio, ti sembra di aver metabolizzato il dolore, ti sembra di aver elaborato il lutto... Arriva l'elemento che ti destabilizza... E in un secondo, di tutta la forza che ti sembrava di avere, non rimane niente... E ti ritrovi da capo, come un'oca, a soffrire... E di nuovo senti quel dolore che ti mangia da dentro, come quella volta, anzi forse più forte, perché nel frattempo la consapevolezza che non avrai mai il pancione, è diventata una solida e orribile realtà. 
Ma poi guardo lui, il mio spilungone buono, che è accanto a me, sempre e comunque.. E poi lo guardo bene, e vedo che ha gli occhi gonfi di lacrime... E ora mi accorgo ancora di più, che a soffrire siamo in due, non sono da sola. E siccome se c'è una persona al mondo che non deve soffrire è proprio lui, scaccio quella morsa che mi stringe lo stomaco, asciugo le lacrime del cuore, gli prendo la mano, e ricominciamo tutto il percorso da capo. Questa volta con più forza ed energia. Ce la faremo, ce la faremo alla grande. Perché per ogni fine, c'è un nuovo inizio. 


lunedì 16 giugno 2014

I cattivi


Alle persone cattive... Quelle che cattive ci sono nate, quelle che cattive ci sono diventate per le "disgrazie" della vita, quelle che le cattive le vogliono fare... E a te, che ieri sera mi hai fatto piangere... Ricorda...


E io ne uscirò vincitrice... È una promessa...

sabato 14 giugno 2014

La notte

Di notte in ospedale si sentono un sacco di rumori strani... E ci sono luci surreali... Trovandomi stanotte in ospedale (non per lavoro, per una volta), vedo e scopro tante cose... Fuori diluvia, e la stanzina dell'osservazione si illumina a giorno per i lampi... Io passeggio, e mi cade l'occhio su una preghiera/poesia... Credo che questa sia la mia poesia, anzi, la poesia di chiunque che, per un motivo o per l'altro, soffre, e non ne capisce il motivo... Con la consapevolezza che forse, se manca qualcosa, è perché dobbiamo ricevere qualcos'altro di migliore ancora 

Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.

Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
Mi ha fatto povero per non essere egoista.

Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione

perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di c
ui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini

nessuno possiede quello che ho io!


                            Kirk kilgour 


venerdì 6 giugno 2014

Desiderio n.1: AVVERATO

Finalmente, qualcosa sta avendo una svolta... Uno dei miei desideri, forse quello che più fortemente desideravo adesso, si è avverato... Cristian ha un lavoro, di nuovo. 
In questo preciso periodo, è una vittoria. E' la sua grande vittoria. Anzi, la nostra grande vittoria. Finalmente la ruota gira. Emozionata e felicissima per lui, mi scoppia il cuore nel vederlo così eccitato, come se fosse il primo lavoro della sua vita. Finalmente. Se lo merita, davvero.
E se il buongiorno si vede dal mattino, questo sarà il nostro nuovo grande inizio. O almeno lo spero :-)
L'altro mio grande desiderio ora, è che guarisca il don... sta così così, ma ha una forza e un coraggio da vendere...
È spettacolare vedere come una persona  che contiene dentro di se' un male così maledettamente subdolo, abbia così tanta voglia di sorridere alla vita. Grande persona, un esempio. Parla della malattia come di un compagno di viaggio, qualcuno con cui condividere le avventure della vita. E l'unica cosa di triste che sa dire è " be', mi stanco un po'facilmente adesso..." momento di tristezza iniziato e finito li'. Che gran persona!!! Sfido chiunque a non trovare qualcosa da imparare da una persona del genere... Io in primis... Ci si lamenta per la fila alle poste, dal salumiere... Per una precedenza non data... Ci si lamenta per un 18 all'esame universitario...  mentre c'è qualcuno che riesce a scherzare anche se l'uomo nero ti mangia da dentro.
Be', uomo nero, tra poco verrai annientato. Promessa di infermiere. Sorridete alla vita, perché come dice Neffa... " a che serve farsi la vita difficile, se alla fine è già complicata così com'è??" 



domenica 18 maggio 2014

La felicità



La felicità è fatta di piccole cose... Almeno per me... Premesso che fuori dalla porta di casa c'è un cartello con scritto "in questa casa regna solo la felicità", perché questo doveva essere, per me e per Cristian, dal momento in cui siamo entrati nella nostra nuova casa... per essere felici, serve davvero poco... Serve una giornata in compagnia, serve avere mio marito noioso sempre al mio fianco... Serve avere una buona amica, che nonostante i suoi momenti di sconforto, non perde il sorriso e l'ottimismo.... Serve andare a vedere Francesco, bello come il sole sulla sua terrazza, che non sbaglia mai una parola... Serve una pizza e 'na bruschetta... Serve volersi bene, nel modo più sincero e disinteressato che ci possa essere....
Quest'anno, sulla tomba di Giovanni Paolo II ho chiesto una cosa diversa... Dato per assodato (purtroppo) che genitori non potremo diventarlo (soltanto a breve, mi auguro!!), ho chiesto la felicità della mia famiglia... Ho chiesto di poter amare mio marito ogni giorno come e più di oggi... Ho chiesto di salvare il Don, perché ancora non è ora che vada via... Ho chiesto un lavoro per Cristian... Anche per poco... Ma ne ha bisogno, per davvero... E non perché altrimenti non si arriva a fine mese, ma perché lo voglio vedere di nuovo sereno e spensierato... Questo ho chiesto.... E spero che, in mezzo alle innumerevoli richieste più importanti, pressanti e urgenti della mia, butti un occhio anche qua... ❤️ 

lunedì 5 maggio 2014

Il bombardamento di emozioni

             

Fatico a tenere alta la concentrazione... Accadono troppe cose tutte insieme... Un esame mercoledì all'università, per cui non ho assolutamente avuto tempo (e voglia ?) di studiare... una stanchezza infinita da lavoro... Un'incaz....ra perché le cose al lavoro fanno pena... il marito a casa con la febbre, una "ex" amica che ritorna alla ribalta (sentiremo cos'ha da raccontare) e quando tu stai facendo il conto alla rovescia e aspetti solo quella notizia... La notizia arriva e non è quella che vuoi te... Corso per l'adozione rimandato a fine estate... Tristezza... Perché lo aspettavo con ansia... Perché ero carica come una molla e non vedevo l'ora di iniziare ufficialmente la nostra avventura, perché perché perché... Perché ho fretta, ecco. Perché come tutti vorrei tutto e subito, perché già questo percorso è lungo una vita, e se già si rimanda, diventa ancora più lungo... Perché avevo voglia di "entrarci dentro"... Perché ci speravo...e sono un po' delusa... Ma poi mi fermo a pensare a lui, con i suoi cali di voce... Con la sua eterna pazienza, con la sua forza sovrumana, lui che è d'esempio per tutti... Lui che ora sta male, e ha bisogno di noi. E tutto il resto passa in secondo piano. Perché in fondo, devo solo aspettare qualche mese in più... E non è niente in confronto a tutto il resto... E nel frattempo, come direbbe lo zio Walt...