giovedì 25 aprile 2019

E allora buona Pasqua!!!

E allora buona Pasqua!!

Uova dipinte a mano da Pisellino

Pensierino di Pasqua fatto all'asilo 


Noi abbiamo passato la Pasqua per metà al lavoro e per metà malaticci a casa.
E la Pasquetta?
La Pasquetta l'abbiamo trascorsa per metá al lavoro, e per metà in pronto soccorso pediatrico.
Tornati a casa dall'asilo con la gastroenterite, che è continuata fino al lunedì di Pasquetta.
Quando, all'ennesimo giorno di digiuno e vomito da cibo e acqua, l'abbiamo dovuto portare a controllare.
Mezzo rimbambito, addolorato, disidratato e con la glicemia sotto i piedi :-(
Ma una bella flebo e il farmaco contro il vomito sono bastati per fargli dire, dopo 20 minuti:" mamma ho sete. Mamma ho fame"
Benissimo, siamo guariti. 



E dopo 6 ore passati a svuotare le macchinette dell'ospedale dai cracker (in ospedale hanno i cracker più buoni dl mondo), una flebo al braccio, due pizzichi nelle dita, un parluzzo in braccio alla mamma, siamo tornati a casa, a mezzanotte.
Posizionati tutti e 4 insieme nel lettone (ebbene sí, anche mamma Gioia che lo aspettava con l'ansia di una nonna).
E dopo questa esperienza, dopo averlo visto così bravo, dopo che non ha versato nemmeno 1 lacrima dopo tutti i buchi che si è preso, io e marito ci siamo resi conto che siamo due cretini.
Cretini perché con un bambino così, abbiamo anche il coraggio delle volte di lamentarci se è noioso, birichino o piangolone.
Davvero due genitori ingrati.
6 ore di pronto soccorso senza lacrime, e senza un lamento.
Oggi si è finalmente ripreso.
E dobbiamo ammetterlo... È bellissimo sentirlo piangere, lamentarsi ed essere noioso.
Ebbene sí. Ci siamo accorti che tutte quelle cose che di solito ci irritano, sono proprio quelle che ci sono più mancate :-)
Quindi pulcino mio: evita di stare di nuovo male, piangi tanto e sii noioso :-)

venerdì 12 aprile 2019

In gita nel bosco

Pisellino non è nato dalla mia pancia.
non è stato nove mesi nel mio utero, e non è stato creato dal mio uovo n'è dal seme di mio marito.
non ha il colore dei miei occhi, e non ha nemmeno il colore dei miei capelli (anche perché i miei capelli al momento sono viola :-)
ma siamo legati dentro. lui è nato dal mio cuore.
Non è sangue del mio sangue, ma è cuore del mio cuore, come dico io.
è una cosa incredibile e inspiegabile, fisiologica in un genitore che partorisce un figlio, strana forse, e incomprensibile per chi non vive l'adozione, o chi la guarda dall'esterno.
Ma Pisellino viene dal mio cuore.
È così tanto simile a me e a mio marito, che solo adesso capisco come mai ci vogliono così tanti anni per riuscire ad adottare un bambino.
Perché devono trovare veramente quello giusto per te, devono veramente trovare TUO figlio.
Oggi ho avuto l'ennesima dimostrazione che Pisellino è un pezzo di me.
Oggi fa la sua prima gita.
Lo abbiamo accompagnato in stazione, gli abbiamo messo sulle spalle il suo mega zaino con il sacco a pelo, i vestiti di ricambio, il suo cappellino, la torcia per andare alla scoperta degli animali, la merendina, il panino per il pranzo e la sua bottiglia di acqua.
E quando l'ho visto così piccolo con quello zaino così grande sulle spalle, che barcollava e cadeva all'indietro, ho fatto fatica a trattenere le lacrime fino alla macchina.
Oggi fa la sua prima esperienza da grande.
Senza la sua mamma e senza il suo babbo, perché per circa 36 ore dovrà cavarsela soltanto con le dade e i suoi amici.
Non avrá la mamma che gli racconta la favola stasera prima di andare a letto, non avrò tante coccole, e dovrà addormentarsi da solo con Teddy, i suoi amici e le sue Dade.
Credo che lui sia sereno, di certo abbastanza inconsapevole di quello che sarà la giornata di oggi e di domani, ma comunque sereno.
Sa che andrà in gita, sa che dormirà nel bosco, sa che dormirá in un sacco a pelo.
Ma chi ne risente di più è la mamma.
La mamma dal cuore piangente, che dovrà farsene una ragione perché lei per prima ha passato la sua prima notte fuori di casa senza genitori a 5 anni, e se n'è andata a 13 anni da sola in una famiglia all'estero.
Perchè tutte queste esperienze servono; servono a farlo crescere, a farlo diventare forte, a farlo diventare autonomo, a riuscire a cavarsela nelle situazioni, a riuscire a interagire con le altre persone, a capire come va il mondo e capire come ci si deve arrangiare.
Quindi è giusto così.
Mi asciugo gli occhi, mi soffio il naso, e spero che vada tutto bene, che si diverta e che torni a casa carico ed emozionato della nuova avventura che ha vissuto.



giovedì 11 aprile 2019

Il male al cuore

Oggi ho male al cuore. 
Questa mattina risveglio di buon umore. 
Si è bevuto la sua super tazza di latte con il Nesquik, si è mangiato la sua torta con le mele, e tutto filava liscio. 
Poi improvvisamente, la crisi. 
Mi viene da ridere se penso a cosa ha scatenato la crisi (il mio reggiseno, con cui lui voleva giocare!!!)
Da lì è partita una crisi nera, con urla, calci, botte. 
Devono essere questi, quelli che gli esperti chiamano "capricci". 
Ma non è questo che mi ha fatto venire male al cuore. 
Ai capricci ci sono bene o male ormai abituata. 
Uno al giorno ci spetta di diritto, associato ad almeno un bello schiaffone. 
Quello che mi ha destabilizzato è stato il suo pianto. 
Un pianto angosciante, doloroso. 
Un pianto che veniva dal profondo. 
Un pianto di tristezza. Come a volermi dire che stava male dentro. 
Mi sono sentita pessima. Inadatta, inadeguata, incapace. 
Incapace di capire che cosa gli stesse succedendo. 
Incapace di farlo stare meglio. 
Poi siamo arrivati all'asilo.
Ci siamo seduti; ci siamo abbracciati fortissimo. 
Ci siamo baciati.
Ma lui mi ha guardato con lo sguardo triste. 
E quello sguardo triste oggi ce l'ho stampato nel cuore. 
Perché il mio pulcino è sempre sorridente. E quella tristezza oggi mi distrugge. 
A peggiorare il tutto c'è il fatto che quando tornerà dall'asilo io sarò al lavoro, e quando tornerò stasera dal lavoro, lui sarà già a nanna. 
Oggi mi sento pessima. 
E ho male al cuore.