Credo che per ognuno di noi ci sia un disegno già scritto.
E questo disegno comprende anche il diventare (o meno) genitore. C'è chi diventa genitore senza volerlo o cercarlo, c'è chi diventa genitore non appena gli viene voglia di fare un figlio, c'è chi diventa genitore dopo anni di preghiere, chi lo diventa dopo un tentativo di fecondazione, chi dopo 10, chi prende la strada dell'adozione.
E anche in quest'ultima, c'è chi ce la fa e chi no. Nel nostro disegno, c'era Pisellino, fin dall'inizio.
Ma questo lo capisci solo quando arrivi a fine corsa, non prima. Capisci perché non sei rimasta incinta 6 anni prima, perché la fecondazione è andata male.
E lo capisci quando arriva lui. Quando lo tieni in braccio, lo baci e lo abbracci.
Lo capisci quando ti chiama mamma, quando ti corre incontro. Quando è LUI che vuole TE quando si sveglia, quando è triste, quando ha voglia di giocare, quando è arrabbiato.
Capisci che è LUI perché é LUI che ti fa arrabbiare così tanto, ma con cui hai così tanta voglia di far pace dopo.
Era lui che aspettavamo, ed è lui che è arrivato, dopo tanto.
E allora, ascolto la canzone di J-ax, una poesia bellissima dedicata a suo figlio. Lui che come noi, ha probabilmente atteso e pianto.
E io ascoltando questa canzone mi ci ritrovo, anche se il nostro finale è diverso.
E soprattutto, guardando il video, piango. Perché mi sembrano scene viste, e vissute, fra le quattro mura di casa nostra.
TUTTO TUA MADRE La vita no non è uno scherzo ma ha la sua ironia Io sorridevo per mestiere ma era una bugia È più che una famiglia io volevo l’anarchia Ma adesso asciugo tutti con la tua fotografia avevo perduto fiducia nel mondo senza nemmeno rendermene conto il lavoro andava a gonfie vele La casa una barca che andava giù a fondo Sai che la mamma aspettava un bambino ma dopo l’ha perso Io paralizzato come un brutto sogno Mentre lei piangeva e cadeva in ginocchio E in quel momento mi si è rotto qualche cosa dentro per la prima volta mi sono sentito vecchio Vittima di una fattura una stregoneria tu hai rotto il sortilegio Perché sei una magia
E ti porterò lontano con la forza di un missile e ti prenderò per mano ti porterò a giocare su un prato E il telefono l’ho buttato e ho buttato tutte le pare per fortuna assomigli a tua madre per fortuna sei tutto tua madre
Quand’è che ci fate un figlio? tutti la stessa domanda Io trattenevo la rabbia Perché avrei voluto spaccargli la faccia Avevo perso da mò la speranza Non sopportavo più tutto quel dramma Ad avere coraggio ci pensava mamma tra medicine e le punture in pancia Messo alle corde anch’io Pensavo alla religione Se un figlio è un dono di Dio Forse questa era la mia punizione Ma quelli che mi amano Con il biglietto per il mio spettacolo Chissà se si immaginano Che hanno pagato le cure e i dottori che hanno realizzato un miracolo ora so che dietro il caos c’è un senso più profondo sei nato a Febbraio lo stesso giorno del nonno mamma incredula temeva che fosse un miraggio E i primi mesi ti ha tenuto giorno e notte in braccio
E ti porterò lontano con la forza di un missile e ti prenderò per mano ti porterò a giocare su un prato E il telefono l’ho buttato e ho buttato tutte le pare per fortuna assomigli a tua madre per fortuna sei tutto tua madre
Da mamma hai preso il nasino la forma degli occhi e del viso l’abilità di cambiarmi l’umore soltanto facendo un sorriso quando non dormi mai fino al mattino quando fai casino rido perché la testa dura e la voglia di urlare quelle le hai prese da me Le hai prese da me
E ti porterò lontano con la forza di un missile e ti prenderò per mano ti porterò a giocare su un prato E il telefono l’ho buttato e ho buttato tutte le pare per fortuna assomigli a tua madre per fortuna sei tutto tua madre
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