lunedì 8 ottobre 2018

Tutto tua madre

Credo che per ognuno di noi ci sia un disegno già scritto. 

E questo disegno comprende anche il diventare (o meno) genitore.
C'è chi diventa genitore senza volerlo o cercarlo, c'è chi diventa genitore non appena gli viene voglia di fare un figlio, c'è chi diventa genitore dopo anni di preghiere, chi lo diventa dopo un tentativo di fecondazione, chi dopo 10, chi prende la strada dell'adozione. 

E anche in quest'ultima, c'è chi ce la fa e chi no.
Nel nostro disegno, c'era Pisellino, fin dall'inizio. 

Ma questo lo capisci solo quando arrivi a fine corsa, non prima. Capisci perché non sei rimasta incinta 6 anni prima, perché la fecondazione è andata male. 

E lo capisci quando arriva lui. Quando lo tieni in braccio, lo baci e lo abbracci. 

Lo capisci quando ti chiama mamma, quando ti corre incontro. Quando è LUI che vuole TE quando si sveglia, quando è triste, quando ha voglia di giocare, quando è arrabbiato. 

Capisci che è LUI perché é LUI che ti fa arrabbiare così tanto, ma con cui hai così tanta voglia di far pace dopo.

Era lui che aspettavamo, ed è lui che è arrivato, dopo tanto.


E allora, ascolto la canzone di J-ax, una poesia bellissima dedicata a suo figlio. Lui che come noi, ha probabilmente atteso e pianto. 

E io ascoltando questa canzone mi ci ritrovo, anche se il nostro finale è diverso. 

E soprattutto, guardando il video, piango. Perché mi sembrano scene viste, e vissute, fra le quattro mura di casa nostra.


TUTTO TUA MADRE

La vita no non è uno scherzo ma ha la sua ironia
Io sorridevo per mestiere ma era una bugia
È più che una famiglia io volevo l’anarchia
Ma adesso asciugo tutti con la tua fotografia
avevo perduto fiducia nel mondo
senza nemmeno rendermene conto
il lavoro andava a gonfie vele
La casa una barca che andava giù a fondo
Sai che la mamma aspettava un bambino ma dopo l’ha perso
Io paralizzato come un brutto sogno
Mentre lei piangeva e cadeva in ginocchio
E in quel momento mi si è rotto qualche cosa dentro
per la prima volta mi sono sentito vecchio
Vittima di una fattura una stregoneria
tu hai rotto il sortilegio
Perché sei una magia 





E ti porterò lontano con la forza di un missile
e ti prenderò per mano
ti porterò a giocare su un prato
E il telefono l’ho buttato
e ho buttato tutte le pare
per fortuna assomigli a tua madre
per fortuna sei tutto tua madre



Quand’è che ci fate un figlio?
tutti la stessa domanda
Io trattenevo la rabbia
Perché avrei voluto spaccargli la faccia
Avevo perso da mò la speranza
Non sopportavo più tutto quel dramma
Ad avere coraggio ci pensava mamma
tra medicine e le punture in pancia
Messo alle corde anch’io
Pensavo alla religione
Se un figlio è un dono di Dio
Forse questa era la mia punizione
Ma quelli che mi amano
Con il biglietto per il mio spettacolo
Chissà se si immaginano
Che hanno pagato le cure e i dottori che hanno realizzato un miracolo
ora so che dietro il caos c’è un senso più profondo
sei nato a Febbraio lo stesso giorno del nonno
mamma incredula temeva che fosse un miraggio
E i primi mesi ti ha tenuto giorno e notte in braccio



E ti porterò lontano con la forza di un missile
e ti prenderò per mano
ti porterò a giocare su un prato
E il telefono l’ho buttato
e ho buttato tutte le pare
per fortuna assomigli a tua madre
per fortuna sei tutto tua madre



Da mamma hai preso il nasino
la forma degli occhi e del viso
l’abilità di cambiarmi l’umore soltanto facendo un sorriso
quando non dormi mai fino al mattino
quando fai casino rido perché
la testa dura e la voglia di urlare quelle le hai prese da me
Le hai prese da me



E ti porterò lontano con la forza di un missile
e ti prenderò per mano
ti porterò a giocare su un prato
E il telefono l’ho buttato
e ho buttato tutte le pare
per fortuna assomigli a tua madre
per fortuna sei tutto tua madre





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