Protagonista indiscusso questa volta è stato Cristian.
Anche per lui sono partite le domande riguardo alla sua infanzia, il rapporto con i genitori, la fase dell'adolescenza.
E anche a lui la domanda su che cosa vorrebbe dare a suo figlio di diverso da quello che non ha ricevuto.
Domande sugli amici, sugli amori precedenti...
un racconto infinito sui parenti in Australia, sui parenti vicini e lontani...
E qualche meravigliosa chicca dello psicologo...
Quest'istruttoria non serve solo a loro per capire noi, e per capire se siamo all'altezza e pronti per diventare genitori. Ma serve soprattutto a noi. Non solo per capirci nel profondo, e capire a cosa stiamo andando incontro... Ma anche per prepararci al lungo cammino che durerà per tutta la vita.
Non sarà facile, non lo è stato fino ad ora, e credo che le difficoltà non finiranno nel momento in cui nostro figlio arriverà a casa.
Anzi, da quel momento inizierà la parte più faticosa del viaggio, quella in cui dovremo impegnarci per farlo diventare bravo, buono, e farlo vivere sereno. Ma soprattutto, per insegnargli ad amare la vita, così come noi amiamo lui.
E come dice il nostro psicologo " quello che chiediamo a voi, è di diventare speciali, di essere genitori speciali perché voi dovete avere qualcosa in più". E allora, super marito mio, prendiamoci per mano e lavoriamo insieme per diventare "speciali".
E che la gioia, l'euforia, la voglia di tagliare il traguardo, sia con noi per tutto il viaggio!!!
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