Prima uscita ufficiale con marito, senza Pisellino.
Ammetto che fa un po' strano uscire senza di lui, lasciarlo con i nonni, dopo quasi 5 mesi in cui abbiamo vissuto 24 su 24 con lui. Non oso immaginare quando dovrò tornare al lavoro.
Comunque.
Siamo andati a teatro, a vedere "La lavatrice del cuore", con Maria Amelia Monti.
Era un po' che stavo dietro a questo spettacolo, in attesa che venissero qui in zona. Questo è il mese delle famiglie nel nostro comune, e hanno organizzato diversi eventi per le famiglie, con un occhio speciale rivolto alle famiglie adottive.
Questo è uno spettacolo che parla di adozione.
Non nascondo che me lo sono pianto quasi tutto.
Innanzitutto bella l'atmosfera che crea lei, da un lato del palco, e un violoncellista dall'altro lato del palco.
Lei a volte ironica, a volte seria, da un lato racconta la sua storia di adozione, e dall'altro legge lettere di adozione.
Lei mette in luce tutti quegli aspetti un po' stressanti, noiosi, snervanti, e pesanti del percorso adottivo: la burocrazia, i tempi, i documenti, l'essere messi "sotto esame".
Ora se ripensiamo a quelle cose ci viene da sorridere, ma sul momento, la fila all'anagrafe, in tribunale per richiedere i carichi pendenti, la visita psico - sociale, l'istruttoria e via andare, ci hanno portato via oltre che tempo, anche tantissime energie. Ora, raccontato da lei, tutto questo fa ridere.
Poi le lettere, di mamme, papà e figli adottivi.
Bella la lettera che parla della mamma che parla col destino. Il destino beffardo che se la ride alle nostre spalle, quando scopriamo di non poter diventare mamme di pancia, quando la fecondazione assistita va male. Lui se la ride, ma alla fine capisci che aveva ragione lui. Era scritto qualcosa di diverso per noi, di più lungo, doloroso e pesante. Ma anche più fantasmagorico e meraviglioso.
Bella la lettera della mamma con figli adottivi e figli biologici a cui chiedono "Qual è il tuo figlio vero?" e la mamma risponde "non me lo ricordo".
Figlio vero VS figlio taroccato
Meraviglioso risentire la storia della lavatrice del cuore, che avevo copiato e incollato ormai anni fa su questo blog. Ora mi rendo conto di averla anche io quella lavatrice. A volte avrei bisogno di due lavatrici, o forse di più.
Fantastica la lettera in cui il figlio dice "Tu non sei la mia vera madre!" e la madre ha la freddezza di rispondere: " io non sarò la tua vera madre, ma tu sei il mio vero figlio!!!"
Meravigliosa l'ultima lettera che ha letto. Ma ero talmente presa che non riesco a ricordarmi e a scrivere niente.
Guardo marito e piange. Piango anche io.
Un'ora e mezzo di spettacolo in cui ha raccontato la nostra vita negli ultimi 6 anni; la nostra, come quella di tanti altri genitori che hanno vissuto quest'avventura, o la vivranno.
Auguro a tutti di poter vivere la gioia che viviamo noi ora.
Con le arrabbiature, le preoccupazioni, le speranze, le attese, le lacrime, le risate che ci hanno accompagnato negli ultimi anni, e che ci accompagnano ogni giorno, dal risveglio, fino al bacio della buonanotte a Pisellino, quando a fine giornata gli dici "Ti voglio bene, fai i sogni più meravigliosi del mondo".
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