venerdì 29 settembre 2017

4 chiacchiere con l'assistente sociale

Mercoledì mattina incontro con l'assistente sociale, quella che ci ha seguito in parte durante l'istruttoria. 
Quella che ci aveva cominciato a seguire nel post adozione è andata in aspettativa, e così ci ha preso in carico lei. 
Avevo un sacco bisogno di far quattro chiacchiere, per confrontarmi con chi ne sa di più, con chi ne ha viste di ogni, e con chi forse sapeva dare una risposta alle mie domande. 
Pisellino è stato bravissimo; ha giocato tutto il tempo nel suo ufficio con mille milioni di cose diverse. 
Lei è stata molto contenta, perché l'ha trovato sereno, tranquillo e molto legato a noi. 
Io le ho raccontato subito quello che mi duole al cuore: le testate. 
Pisellino dà le testate, prevalentemente a me. 
Quando è arrabbiato, quando gli dico di "no" per qualcosa, mi dà una bella testata. E se sono lontana, si avvicina, e mi dà una testata contro le gambe. 
Se cerchi su Google "mio figlio dà le testate" trovi 6000 mamme che raccontano questa cosa. Ma siccome il mio bambino ha un vissuto, che purtroppo io in parte non conosco, avevo e ho paura che questa rabbia manifestata con le testate sia espressione di qualcosa vissuto e provato in passato, che adesso viene fuori e gli fa male. 




Lei ci ha dato ragione, anche e soprattutto per il fatto che le testate sono principalmente rivolte a me, pochissimo al suo babbo, per niente ai nonni, zii e cugini. La mamma è il pungiball di casa. 
Da sola ho capito che: 
- gli urli non funzionano
- la sculacciata simbolica sul pannolino non funziona
- ignorarlo non funziona
- sgridarlo non funziona
- farmi vedere triste o addolorata non funziona

Stiamo testando il dialogo. Io parlo, non mi arrabbio, non alzo la voce. Gli dico "no Pisellino, perché mi fai, e ti fai male. Non sbattere la testa contro la mamma". L'assistente sociale ha aggiunto una cosa interessante: far spostare la rabbia su un oggetto. Per esempio "prendiamo la pallina della rabbia e lanciamola. Pisellino, quando sei arrabbiato, corriamo a prendere la pallina della rabbia, e la tiriamo". Funzionerà??? Proviamo.
Ci ha fatto vedere il lato positivo della sua dimostrazione di rabbia, ovvero che la rabbia la tira fuori. 
Non è un bambino introspettivo, non tiene tutto dentro, ma quello che lo addolora lo vomita addosso. Anzi, me lo vomita addosso :-)
Ci ha anche fatto notare come noi tutti quando siamo arrabbiati ce la prendiamo con le persone di cui ci fidiamo, con cui siamo più in confidenza. Non andiamo dal primo estraneo a dirgli che siamo arrabbiati. Questo mostra come lui abbia riconosciuto che ci sono io per lui, che posso aiutarlo, che lo ascolto, e che sono disposta a coccolarlo e consolarlo quando è arrabbiato. 
L'incontro è stato proficuo, utile, e mi ha rasserenato il cuore. 
Mi ci voleva, forse ci voleva a tutti e 3. 
Ci ha detto che abbiamo fatto un ottimo lavoro, e che è molto contenta di come Pisellino dopo nemmeno 4 mesi sia così profondamente legato a noi. 
E noi siamo felici. Anzi, di più. 


martedì 19 settembre 2017

Vacanze!!!

9 giorni di vacanza tutti e 4 insieme. 
Siamo in dirittura d'arrivo, domani si riparte per tornare a casa.
Resoconto? 
Ha mangiato come un bue, ad ogni pasto. Ha mangiato in ristornanti e baite come fosse a casa sua. Ha mangiato in centro città e a 2500 metri come se non ci fosse un domani.
Ha dormito. Ha dormito ogni pomeriggio almeno 2 ore. Almeno 10 ore per notte (siamo arrivati a 12 ore!!!) ha dormito sullo zaino da trekking, sul passeggino.
Ha pianto un sacco :-) 
Forse il cambio di ambiente, il cambio di "casa", il fatto di non avere tutti i suoi giochi. Di non avere il suo giardino. Di non avere il via vai di nonni, zii e cugini. 
Abbiamo spesso avuto bisogno del ciuccio, nonostante fossero almeno 2 mesi che lo usava solo un paio d'ore di notte. 
Ma è andata bene, e l'esperienza è da riprovare assolutamente. Anche se arrivati a sera eravamo stravolti... un po' per i km macinati, un po' perché la Gioia tira come una matta al guinzaglio, e un po' per star dietro a Pisellino 24 ore al giorno. 
Posti spettacolari, aria buona, e la mia piccola famiglia al completo. 




La nostra prima vacanza, prima fra mille spero. Anche perché io Pisellino ti voglio far vedere il mondo, ti voglio far mangiare riso al curry a colazione, cucinare carne di canguro nel deserto, guardare il sole a mezzanotte e farti fare una passeggiata nel bosco sulla slitta trainata dalle renne. 
Buon giro del mondo piccolo mio!!! 

venerdì 1 settembre 2017

Pisellino e il pianto inconsolabile

Cavolo se è dura a volte...
e come ci si sente piccoli, inutili e sbagliati quelle volte... 
Nelle giornate di crisi di Pisellino ... apriti cielo. 
si piange appena si aprono gli occhi, poi facendo colazione si smette, ma poi si ricomincia.
e poi si piange, piange, piange. E si danno testate.
Si ride un minuto e poi si ricomincia a piangere. E si danno testate.  
Si fa la pennica, ma quando ci si sveglia si piange di nuovo.
E tu ti senti così talmente impotente da non riuscire nemmeno a raccontarlo. 
Credo che la sensazione della neo mamma adottiva sia un po' quella della neo mamma biologica che deve combattere con pianti infiniti da notti insonni, coliche e rigurgiti. 
Io non ho tutto questo, ma ho un Pisellino che piange e che io non so come aiutare.
Ho la tendenza ad attribuire le sue crisi al fatto che sia adottato. Poi in realtà mi ritrovo a cercare su Internet "mio figlio dà le testate", e mi accorgo che altre mille mamme (biologiche, fra l'altro), hanno figli che danno le testate.
Cerco "pianto inconsolabile" e mi ritrovo altre tremila mamme che raccontano come il loro figlio pianga ininterrottamente. E allora mi rassereno, e mi dico che il mio bambino ha problemi come tutti gli altri. Si comporta come tutti gli altri. Piange e dà testate come tanti altri bambini della sua età.
Il mio bambino ha già un suo vissuto, delle sue emozioni, dei ricordi. Non è "nuovo" a tutto. 
Cioè. E'nuovo all'idea di famiglia. E' nuovo all'idea di mamma e babbo.
E questo mi mette in crisi. 
Piange perché é infelice con me?
Piange perché non so dargli quello che desidera?
Piange perché???
E allora mi viene da piangere, e piango davanti a lui perché non riesco a trattenermi. 
Lui mi sorride, mi abbraccia forte, e comincia a baciarmi da farmi togliere il fiato. 
E tutto passa. Come a dirmi "guarda mamma, piango perché non mi ricordo perché piango ma voglio piangere. Tu non piangere".
E allora smette di piangere. E la giornata cambia colore.  

Ho letto un libro, credo che sia stato la causa del mio male al cuore. Mi ha mandato un po' in paranoia. 
25 anni, adottata, si uccide. Perché prova un malessere che non ha saputo esprimere, e porta con sé un "buco" che non è riuscita a riempire. 
La storia è ben scritta, ma triste. E' quello che nessun genitore adottivo vorrebbe succedesse. 
Ma nonostante il senso di infelicità creato da questo libro, porto a casa un insegnamento: affrontare da subito il tema dell'adozione. Far capire a pisellino quanto è stato amato e desiderato. 
Provare a ricostruire e riempire con lui quel "buco" prima che arrivasse da noi. E cercare di guarire dal dolore di quel buco. 
Mi porto a casa qualche spunto. Il più bello è sicuramente la differenza tra abbandonare e lasciare.

  "L'abbandono implica sempre qualcosa di negativo; il lasciare no, al contrario. 
Si lascia ciò che non si è in grado di tenere; si lascia ciò che è talmente prezioso da meritare qualcosa di meglio". 

E poi: 

"La frustrazione e la mancanza si imparano subito. Nessuna madre è perfetta. Nessuna madre è capace. Nessuna madre va bene. 
L'importante è accogliere. E' questo l'amore. Che non ripara niente, ma accetta. Non basta mai, ma soccorre. " 
L'amore che mi resta, Michela Marzano