Dimitri Peruzzi, è lo scrittore protagonista del libro. Nato in Russia, adottato all'età di 6 anni insieme alla sorella da Wilma, donna dalle origini italiane, ma che vive in Germania.
Lui odia sua madre tutta la vita. La accusa di averlo adottato per "poter dire anche lei di avere una famiglia", per "potersi sentire realizzata". Lui per tutta la vita non la chiama "mamma".
Non ha padre perché la legge tedesca permette l'adozione ai genitori single purché pieni di soldi.
Nella sua vita ne combina di ogni, cambia città continuamente, va a prostitute, odia i suoi fratelli. Non riesce a costruire amicizie, non riesce ad avere relazioni con le ragazze... Inizia mille lavori lasciandoli il giorno dopo. Si fa mantenere per anni dall'amica di sua mamma..: insomma, quello che si potrebbe definire "insuccesso adottivo".
Quello che tutti noi non ci auguriamo; quello che tutti noi pensiamo "a me non capita".
Ora, questo è un caso profondamente estremo, probabilmente è anche vero che la madre non provava amore nei confronti dei figli, ma fa male comunque.
Fa male perché affrontiamo un percorso che dura anni, ci prepariamo (anche se al peggio non siamo mai pronti), sentiamo di essere vogliosi e desiderosi di diventare genitori e alla fine... Ciccia!!!
Ma forse serve anche questo... Forse serve anche vedere il lato positivo di tutta la storia... Forse serve a dire "non voglio che accada a me e ce la metterò tutta per far sì che non accada". Ecco sì, prendiamola così.
Nel complesso, ci sono alcuni spunti carini che riporto.
E poi qualche bella citazione che ha messo all'inizio di alcuni capitoli:
Ed infine, la mia preferita