Una volta ricevuta l'idoneità dal giudice, infatti, per potersi avvicinare all'adozione internazionale, bisogna scegliere un ente che si occupi dell'adozione.
In Italia ci sono diversi enti, ognuno dei quali si occupa solo di alcune regioni e ognuno dei quali si occupa solo dell'adozione in alcuni paesi. Per esempio in Emilia Romagna c'è l'ente tizio e l'ente caio. L'ente tizio si occupa di adozioni in Russia e Cina, mentre caio in Ucraina e Brasile. E via dicendo.
Il signore di oggi, è il rappresentante anonimo (per questioni di pubblicità) di uno di questi enti.
Ci ha parlato di tutto il percorso, dal momento in cui consegnamo la nostra "dichiarazione di idoneità" del tribunale, al momento dell'abbinamento del bimbo, a quando si comincia a viaggiare per conoscere il nostro bimbo.
Ogni paese ha dei criteri che riguardano l'età o il tempo di permanenza nel paese. Ci sono paesi in cui i bimbi adottati sono già grandini, tipo 6-7 anni (sud America), oppure paesi in cui vengono dati molto piccoli (tipo nelle Filippine).
In Kenya i bimbi sono piccoli, ma addirittura è necessario stare almeno 6 mesi sul posto e prendere la cittadinanza keniota.
Ha raccontato di come l'adozione nazionale sia difficile perché i bimbi che vengono dati in adozione sono solo i bimbi che vengono abbandonati alla nascita, dati molto piccoli e solo a coppie giovani, perché lo stato italiano ha tutti i vantaggi a tenersi i bambini nelle case famiglie... Che tristezza...
Comunque, oggi più che mai, mi sono accorta che questo sarà il viaggio più favoloso della nostra vita...
L'ultima diapositiva diceva: "da qualche parte del mondo, tuo figlio ti sta aspettando".
E noi vogliamo crederci follemente. In bocca al lupo a noi!!