sabato 19 aprile 2014

Le persone speciali

le persone speciali ci sono... eccome!!! ce ne sono poche in giro purtroppo, ma
quelle che ci sono lasciano il segno...
ci sono persone che sanno capirti, che riescono a condividere con te le tue
emozioni e i tuoi sentimenti, ma soprattutto che hanno sempre la parola giusta,
e dico GIUSTA per ogni dubbio, incertezza, paura che hai...
ecco, lui è così... semplicemente speciale sotto ogni aspetto; uno di quelli
che anche se non condivide il tuo modo di vedere le cose, anche se è totalmente
lontano dal tuo modo di vivere, sa capirti, e sa leggerti nel cuore. Ha detto
cose bellissime ieri, è riuscito a trovare delle parole meravigliose, di quelle
che sognavi, ma non osavi chiedere. E' stata una gran bella chiacchierata... ci
ha detto tante cose, alcune anche forti, spiacevoli, ma terribilmente vere. E
poi, con il suo infinito amore, ha saputo dirci quello che il nostro cuore
voleva sentirsi dire: "sarete dei meravigliosi genitori". "Voi non sarete
genitori biologici, ma saprete probabilmente amare vostro figlio come, quanto e
forse anche di più di due genitori biologici. Nella vita, c'è chi è 'idoneo' ad
essere genitore, ma non riceve questo dono. C'è invece chi è genitore
biologico, e questo dono non lo sa apprezzare. Attraverserete un cammino lungo
e difficile; sarà più doloroso di quanto non potrebbe essere una gravidanza di
9 mesi e il parto, ma ci riuscirete. Perché serve solo una cosa: l'amore, e voi
ne avete."
ha detto tante altre cose meravigliose; ne ha detta una che mi ha fatto
rendere conto che LUI è davvero speciale "sai, quando mi hanno diagnosticato il
tumore, ho avuto un attimo di sbandamento. Poi ci ho riflettuto su, e sono
arrivato a questa conclusione: che Dio mi ha dato un'opportunità, questa è
un'opportunità della mia vita". Bè, io non ho mai sentito definire così la
malattia... c'è chi scappa, chi la teme, chi la accetta, c'è addirittura chi la
insegue, ma non ho mai sentito nessuno che la definisse "opportunità di vita".
E allora, forse, a questo punto quello a cui posso pensare è che questa sia la
nostra opportunità di vita. E noi, saliamo su questo treno, e partiamo. 






martedì 8 aprile 2014

I sogni son desideri

Lo diceva anche Cenerentola... Forse lo diceva per farsi coraggio lei prima di tutti?? Sta di fatto che lei sognava il principe azzurro, e lui è arrivato, nel migliore dei modi, tra l'altro...
Comunque.... Io ho sognato te... Ho sognato che arrivavi in casa nostra, eri bella, con gli occhi un po' a mandorla e i capelli neri neri...
Ho sognato una grandissima festa per te, con tutte le persone che ci vogliono bene e che hanno sperato con noi, anche le persone che non ci vogliono bene, perché nei momenti belli e di gioia, si dimentica anche delle persone che ci hanno fatto male... E abbiamo fatto festa, e poi era il tuo battesimo, e il nostro don stava bene... E nella stessa chiesa in cui abbiamo "giurato di accogliere i figli che Dio ci avrebbe donato", abbiamo presentato te... La' dove è iniziata la nostra storia in due, è iniziata anche la nostra storia in 3....
E poi una mega festa con tante cose da mangiare, e la torta preferita del tuo babbo...la bavarese ai tre cioccolati....
Poi a casa, noi 3. Noi, una famiglia completa.... Che sogno meraviglioso!!! Devo ancora capire se era un sogno ad occhi aperti o ad occhi chiusi.... Poi questa mattina una di quelle belle notizie, quelle che ti fanno capire che i miracoli d'amore esistono... Giuditta e Davide, due ragazzi splendidi che hanno fatto il percorso con noi per la fecondazione, sono diventati genitori.... Giovanni Paolo, che di grande, oltre al miracolo che è lui in persona, ha pure il nome!! E allora buona vita Giovanni Paolo!!! Io aspetto che arrivi il mio miracolo, senza fretta... Restiamo in attesa.... ❤️

martedì 1 aprile 2014

il parere del sociologo

la sociologia è quella disciplina che studia i fenomeni della società umana, dice wikipedia. Sarà, ma di tutte le cose che mi hanno raccontato nella mia testa in questo momento ho solo un concetto: la consapevolezza della malattia. Il sociologo racconta che quando a qualcuno viene diagnosticata una malattia, la difficoltà più grande è accettare la malattia. Per cui la persona attraversa una serie di fasi che vanno dal rifiuto, fino all'accettazione totale. E dice anche che, il modo per accettarlo più facilmente è raccontare il dolore. Cioè, raccontando alle persone il dolore che ti affligge, cominci ad avvertire tu stesso meno dolore perché lo condividi. Ho pensato, e creduto quindi che cominciando a raccontare il mio "dolore" forse mi sarei sentita meglio. E così ho fatto.
Sia chiaro, la mia situazione non può nemmeno minimamente essere paragonata ad una malattia. Conosco le malattie, vivo passivamente quelle degli altri ogni giorno, e non mi sogno nemmeno di mettermi sullo stesso piano. Ma credo che il modo in cui si vive il loro dolore e il mio sia simile, e forse, il modo di reagire ed elaborarlo deve essere simile.
Così finalmente, alla domanda " ma voi, figli?" non ho risposto come sempre "quando verranno...." ma con "non ne possiamo avere". Cavolo, fino a che non l'ho detta a voce alta a qualcuno che non fosse mio marito, non ho capito quanto forte è questa frase e che carico emozionale si porta dietro. "Non possiamo avere figli", ecco, l'ho detto. non vi dico la faccia dell'altra persona, che però ha saputo reagire in modo signorile ed elegante.
L'ho detto. E l'ho detto senza piangere. Anche se credo che il mio stomaco abbia sussultato. Poi l'ho raccontato a casa a Cristian, e gli occhi mi si sono riempiti di lacrime. Ma NON ho pianto. Sono forte io, lo sto diventando, ogni giorno di più. Ci sto lavorando, e starò sempre meglio. Intanto, un grande passo avanti l'ho fatto. E sono più serena.