sabato 3 settembre 2022

I tempi passano, le cose cambiano

Eccomi. 
Negli ultimi mesi mi sono un po' persa fra impegni, cambiamenti, novità e appuntamenti.
Ma sono successe una miriade di cose.
Innanzitutto, argomento mutismo selettivo.
Dopo essere riusciti ad ammettere che c'era una difficoltà, abbiamo cominciato a documentarci.
Mi sono comprata un libro sul mutismo selettivo, che ho letto e studiato, incamerando tutto quello che si poteva apprendere.
Abbiamo poi trovato una psicologa esperta in mutismo selettivo, che sta seguendo il pulcino da aprile, e che una volta ogni 10 giorni viene a casa nostra. 
Abbiamo stravolto la nostra vita: invitiamo amici del pulcino a casa in modo che possa aprirsi anche nel suo ambiente. 
Facciamo gite e trekking quasi tutti i weekend insieme ad altri bambini. 
Parliamo insieme cercando di capire quando ci stiamo per trovare in una situazione che porta con sé la "paura di parlare" e cerchiamo di buttare la paura nel bidone, nelle cassette della posta, oppure faccio magie con una bacchetta magica per farla sparire. 
E potrá sembrare stupido, ma funziona.
La psicologa, Caterina, lo sta aiutando tantissimo. 
Attraverso il gioco e i disegni si è prima guadagnata la sua fiducia, fino a riuscire a parlare con lui di emozioni e farsi raccontare quali sono le cose che fanno paura, che lo rendono felice o triste. 
Il suo aiuto sta dando grandissimi frutti, quindi avanti tutta!! 
Il pulcino parla ad alta voce anche in mezzo alla gente (tranne quando qualcuno si rivolge direttamente a lui :-)
Canta, anche in mezzo alla gente. 
Parla al telefono con tutti i nonni, gli zii e i cugini. 
Manda messaggi vocali ai suoi amici e alle persone a cui vuole bene. 
Insomma, per ora, un successone.
L'obiettivo è arrivare fra 15 giorni a scuola nella maniera piú serena possibile. 

Eh già, perché tra poco, la pulce andrà a scuola. 
Allontanarsi dall'asilo è stata durissima.
Salutare quelle che per più di 4 anni l'hanno accolto, atteso, rispettato, e affiancato con rispetto e dolcezza è stato un colpo al cuore. 
Ed è tutto questo che ci spaventa andando verso la scuola. 
Perché io e marito, ma soprattutto io, abbiamo paura che non ci sia la stessa delicatezza e rispetto. 
Lo abbiamo iscritto in una scuola piccolina, di campagna, dove ci sarà una classe di circa 20 bambini, con la speranza che venga accolto dolcemente.
In classe con lui ci sarà Giulia, la bambina che due nostri amici hanno adottato un mese prima che arrivasse la nostra Pulce, e questo ci rasserena. 
Quindi anche qui, avanti tutta e.. dita incrociate!!! 

Il 15 giugno siamo andati in udienza dal giudice del tribunale di Bologna.
Ci siamo presentati con una relazione pressoché pessima.
O meglio: il racconto di noi era più o meno reale, ma in alcuni punti la psicologa ha voluto volutamente sottolineare le difficoltà di questi anni, scrivendo come la "signora" (che sarei io) in molte situazioni abbia accusato stanchezza. 
Alzi la mano la mamma che non si sente stanca facendo la mamma. 
In treno, rileggendo la relazione prima di arrivare in tribunale, mi sono accorta di quando le frasi e le parole della psicologa, scritte come erano state scritte, avessero assunto una valenza negativa. 
La nostra storia di questi ultimi 5 anni, con tutte le sue difficoltá, lacrime, ma anche risate e successi, è stata tradotta e trasformta in "fatica", "stanchezza" e "difficoltà". 
Anzichè scrivere "i coniugi hanno vissuto difficoltà in diversi momenti della crescita, ma sono riusciti a superare i vari problemi" (questo è quello che avevamo detto), la frase è diventata " i coniugi hanno superato vari problemi e hanno vissuto diverse difficoltà". 
Eh no, non si fa. 
Voi sarete psicologi, ma io non sono stupida. 
So leggere fra le righe, anche se sono solo una povera infermiera. 
Tuttavia, ormai il danno è fatto. Giochiamoci l'ultima carta che ci resta. 
In tribunale, abbiamo avuto un bel colloquio, con un giudice molto educato, rispettoso ed empatico.
Gli abbiamo raccontato come durante la seconda istruttoria non ci siamo sentiti "ascoltati", perché ci siamo trovati davanti a due persone che non accettavano e comprendevano le nostre motivazioni, e che a 50 minuti dal primo incontro ci avevano già etichettato come "non idonei". 
Gli abbiamo detto che, nel rispetto del loro giudizio, durante la prima istruttoria ci eravamo sentiti più accolti e più ascoltati. 
Lui ha scritto una lunga relazione. 
Ci ha chiesto la storia del pulcino, le difficoltà che abbiamo avuto, e le nostre disponibilità all'adozione. 
Ora aspettiamo la sua relazione, che decreterà definitamente la nostra idoneità o la nostra non idoneità.

Ed ecco il riassunto di questi ultimi mesi. 
Nel frattempo, io sono sempre più innamorata. 
Del mio piccolo uomo. 
È molto curioso e intelligente (probabilmente lo dicono tutti i genitori :-)
Ha consapevolezza della sua storia, anche se non chiede molto. 
Ogni tanto riprendiamo le sue cose di quando era piccolo: ciucci, vestiti, foto e disegni. 
Guardando tutte queste cose mi ha solo chiesto:" io quando sono arrivato quanti anni avevo?". Nient'altro. 
Ma sa bene dove è nato e dove è stato per molti mesi prima di arrivare da noi. 
Sa di non essere stato nella mia pancia, ma nella pancia di un'altra donna. 
Lui ascolta attentamente e incamera informazioni che prima o poi verranno fuori. 

Ha un grande amico, Leone.
È un'amicizia vera (per quanto possa essere vera a 6 anni), ma è bellissimo vederli felici di vedersi e di stare insieme. 
Vedere l'emozione di rivedersi dopo alcuni giorni. Un'emozione che forse noi grandi non siamo più in grado di vivere.
Leone senza saperlo lo sta aiutando moltissimo. 
Lo sprona ad esprimersi, a liberarsi, a divertirsi, a sfogarsi, a ridere a crepapelle, a non avere paura di arrampicarsi, a fare il birichino. 
Davvero una bella terapia. Speriamo che duri :-)

Nel frattempo, in attesa delle altre novità... In bocca al lupo alla mia pulce per il suo ingresso a scuola!!! 

sabato 16 aprile 2022

Mutismo selettivo.

Negli ultimi mesi mi sono un po’ persa. Tante cose da fare, tanti impegni, tante novità, tante emozioni. Abbiamo ricevuto la relazione per la seconda adozione. Una bella relazione, ma che si conclude, come già ci era stato detto, con “l’équipe non è favorevole, al fine di preservare la famiglia”. Niente di nuovo, e niente che ci abbia sorpreso particolarmente. Ora presenteremo il tutto al tribunale dei minori e poi faremo fare il loro corso alle cose. Sono continuati gli incontri al centro per le famiglie. Alcuni molto intensi, sicuramente tutti molto emozionanti. Ascoltare le storie degli altri spesso serve più che ascoltare la propria. Mio suocero non sta bene. Ha deciso che è stanco di affrontare la vita. Ha deciso che non ha più voglia di volersi bene, e si sta lasciando andare. E io sono arrabbiata, perché di cose valide per vivere ce ne sono in quantità. E poi la parte più dolorosa. Nicola soffre di mutismo selettivo. E’ un disturbo d’ansia che gli impedisce di parlare quando si trova in situazioni per lui “ansiogene”. Quindi: parla all’asilo, parla a casa, ma in tutte le altre situazioni, muto come un pesce. E si irrigidisce, con il corpo. Abbassa la testa. Cerca il mio sguardo per sentirsi al sicuro. Questa cosa mi addolora da morire. Il problema verrà affrontato, con fatica. Ci vorrà del tempo, molto tempo. Ma la cosa che più mi addolora è che me lo sentivo da tempo. E non sono mai riuscita a dare un nome a questa cosa, ad esprimere il mio dolore, a pormi il problema. E non ho fatto altro che alimentare le sue paure. Alterno giorni in cui penso “dai che ce la facciamo”, a giorni in cui mi sento così triste e vuota che tutti i buoni propositi vanno a farsi benedire. Un passo per volta.