sabato 15 maggio 2021

A cuore aperto

Sto lavorando su me stessa. Ogni giorno, perché se sto meglio io, sicuramente starà meglio anche il mio pulcino. 
Da circa 2 mesi abbiamo iniziato un percorso con uno psicoterapeuta esperto in balbuzie, per cercare di aiutare il pulcino a risolvere il suo problema.
Dai colloqui é emerso che spesso la balbuzie non é un problema legato alla creazione del linguaggio e all'articolazione delle parole, ma é un problema legato alle emozioni. 
E per noi che facciamo a cazzotti con le emozioni da quando é arrivato, niente di nuovo.
Rabbia repressa, rabbia inespressa, tristezza, felicità... 
Di tutto un po'.
Ci ha fatto capire fin da subito che se lo aiutiamo a far uscire le sue emozioni, a rassicurarlo, ad "esserci", a creargli un ambiente sicuro, possiamo farcela. 
I colloqui si concentrano su di noi, perché siamo noi genitori che trasmettiamo emozioni e vissuti che possono giovare o anche no, al bambino. 
E così é venuto fuori che spesso ci sono, anche se non ci sono con la testa.
 Che le preoccupazioni accumulate sul lavoro, me le porto ahimè a casa. 
Che sono col pulcino, ma penso ad altro, e penso, rimugino, soffro, mi arrabbio, e non dedico davvero il mio tempo e il mio cervello a lui. 
E così, ho cominciato a lavorare su di me. 
A lasciare il lavoro al lavoro. 
A svuotarmi la testa prima di entrare in casa e ad esserci davvero per lui. 
E i risultati si sono visti, nel giro di due settimane. 
Ora,  non dico che abbiamo risolto il nostro problema, ma sicuramente é migliorato, e molto. 
E sono migliorata anche io. 
Sto imparando a tirare fuori i denti e sto imparando a far vedere chi sono, e quello che valgo.
E un'altra cosa che sto capendo, imparando e provando a gestire, é che non posso preservarlo da ogni dolore.
 Benché nella mia testa bacata vorrei proteggerlo dai mali del mondo, dalle sofferenze, dai dolori e dai cattivi, in realtà non posso farlo.
E quindi ogni problema, ogni inghippo, va affrontato con pazienza, con forza (tanta) e con la speranza che potrà solo risolversi. 
Non é facile cambiare la mia testa. 
Dentro di me ho sempre in mente che, visto che ha sofferto tanto nella sua piccola vita, vorrei poterlo proteggere da tutto. 
Ma sto capendo che non é questo il mio compito. 
Il mio compito é insegnargli ad affrontare gli ostacoli della vita e non evitarli. 
Quando mi fermo a pensare, mi accorgo che spesso sono proprio io a rendere il problema più grande e grave di quello che é.
 Anzi, delle volte mi accorgo che alcune cose sono un problema per me, ma non per lui. 
E niente, lui é più bravo. Da sempre. 
Continuo a lavorare su di me, per far sì che stia meglio lui, e perché no, anche io :-) 
In tutto questo marito é sempre lì. 
Solo che niente, anche lui é più bravo di me. Da sempre.