lunedì 29 agosto 2016

In gita al tribunale de L'Aquila

Dopo la visita dei carabinieri a casa (!!!) per conto del tribunale de l'Aquila, che hanno voluto fare un tour panoramico della casa, informazioni sul reddito, e conoscere la nostra belva feroce Gioia, siamo stati convocati dal giudice per un colloquio. 
E quindi, gita a L'Aquila. 
Dopo un ritardo del giudice di circa mezz'oretta, siamo entrate nel suo ufficio. 
Come mai i giudici minorili sono tutti donne??? Gli uomini hanno questa grande capacità di rendere tutto così più rilassante... 
Comunque sia la signora è carina; la struttura un po' datata rispetto al tribunale di Brescia, e in giro negli uffici non c'è un'anima... E' proprio vero che l'Italia ad agosto si spegne...
Cominciamo il colloquio con un po' di domande: dove ci siamo conosciuti, cosa ci ha colpito l'uno dell'altro, quando è nato in noi il nostro desiderio di diventare genitori. Come abbiamo vissuto il lutto della mancata genitorialità (ormai a questa domanda faccio partire la registrazione automatica!!! :-)
La signora ha preso un sacco di appunti, ha praticamente scritto una nuova relazione. 
Ha chiesto dei nostri genitori, del nostro lavoro. Della nostra casina e finalmente... della nostra cagnina!!! Che fra l'altro, è stata degnamente citata nella relazione... "Al momento la casa è riempita dalla loro cagnolina Gioia".



Relazione letta e firmata, e poi si è passati alla relazione dell'istruttoria. 
La nostra relazione è sempre stata e rimane di 7 pagine, scritte in Times New Roman 12, senza interlinea. Quindi insomma, rimane un po' "lunghina" da leggere. Forse in alcuni tribunali non sono abituati alle relazioni nostre, ma dal momento in cui si comincia a leggere, prima di arrivare alla fine passa almeno mezz'ora...
Tuttavia, l'ha riletta a voce alta, soffermandosi per chiedere chiarimenti su alcune cose. 
Dopo quasi 3 ore di colloquio, siamo giunti al termine della nostra relazione. 
L'ultimo pezzo scritto dallo psicologo e dall'assistente sociale è particolarmente bello, e abbiamo notato che è rimasta colpita anche la giudice. 
La relazione dice:

"gli operatori ritengono di poter esprimere una valutazione positiva sulla capacità della coppia di accogliere un figlio adottivo e di accompagnarlo nel proprio percorso di crescita, offrendogli un ambito affettivo e relazionale sicuro e protettivo. 
Si ritiene che un bambino che ha vissuto l'esperienza dell'abbandono possa trovare nei coniugi l'unione, la comprensione e gli stimoli necessari al suo nuovo percorso di crescita". 

E allora siamo ufficialmente in lista d'attesa anche a L'Aquila. Che la forza degli arrosticini sia con noi!!!