lunedì 20 giugno 2016

Tribunale di Brescia: fatto!

Dopo aver ricevuto il decreto di idoneità, abbiamo deciso di estendere il decreto ai tribunali "raggiungibili" in giornata da casa nostra. E quindi Ancona, Perugia, Firenze, Venezia, l'Aquila, Milano, Brescia, ecc.
Ecco che un bel giorno torniamo a casa e troviamo la convocazione per il tribunale di Brescia. 
Ovviamente la prima cosa che ti passa dalla testa è: "buone nuove??". E invece no. Mi informo, e mi dicono (altri genitori adottivi) che è la prassi. Colloquio conoscitivo con il giudice.
Per cui si parte e si va.


4 camionette militari ad aspettarci con il mitra in mano all'ingresso (che accoglienza!!)
Entriamo, e si passa al metal detector (non é che per caso partiamo??? ;-) 
E finalmente andiamo ad attendere fuori dalla porta.
Con soli 5 minuti di ritardo, la giudice ci accoglie nel suo studio.
È una signora tanto carina.
Ci mette subito a nostro agio. Dimostra (al contrario di quello di Bologna) di aver letto attentamente la nostra relazione. A sua volta ne scrive una. Ci chiede di nuovo qualcosa sulla nostra famiglia; su chi possiamo fare affidamento nel caso avessimo bisogno e nel caso in cui un giorno non riuscissimo ad andare a prendere nostro figlio a scuola.
Ci chiede del reddito. Della nostra casa, se abbiamo il giardino.
Ci chiede il nostro percorso di vita e di coppia. Ci chiede una cosa bellissima: qual è il ricordo più bello che abbiamo l'uno dell'altro. 
Ci chiede perché vogliamo diventare genitori.
Un bel colloquio, durato poco più di un'ora. Ne siamo usciti soddisfatti, rilassati e contenti. 
Ha ribadito che i bimbi in nazionale sono pochi, ma che siamo molto giovani.
Ha chiesto se abbiamo già dato un'occhiata anche all'internazionale, quali sono i paesi che ci interessano.
E quindi siamo in attesa, anche qui.
Crediamo che se mai un bel giorno Brescia decidesse di chiamarci, è solo perché hanno un bambino che hanno il bisogno di allontanare dalla regione.
Ma la speranza è sempre l'ultima a morire. E la vita ci insegna che le sorprese e i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo.
E nell'attesa mi accorgo di quanto amo sempre di più la mia famiglia.
Aver avuto il mio "nipotino" diciassettenne che ha fatto un grosso intervento, ha messo in luce non solo quanto siamo fragili e piangoloni tutti noi (zia, zio, mamma, babbo, nonni, ecc), ma quanto la nostra "grande" famiglia sia unita nella gioia e nel dolore. Quando c'è da festeggiare, e quando c'è da piangere. 
E allora tu, figlio mio, che forse sei già nato, o ancora nella pancia, o ancora in divenire, vieni a stare in questa famiglia.
C'è un sacco di gente pronta ad amarti come se fossi stato generato in questa casa. Nonni che ti aspetteranno davanti alla porta, impazienti di accoglierti. Nonni ansiosi perché "tardi". Zii che ti riempiranno di regali. Cugini che faranno a gara per coccolarti e giocare con te. 
E due genitori che ti ameranno per tutta, ma tutta, la vita.
Ti aspettiamo piccoletto, non tardare!! ❤️